ASIA/SRI LANKA - Nuovi scontri e vittime nel Nord: la Chiesa rinnova l’appello per la fine della violenza

martedì, 24 giugno 2008

Colombo (Agenzia Fides) – Mentre nel Nord del paese proseguono scontri e attentati, con numerose vittime, la Chiesa dello Sri Lanka torna a chiedere la fine delle ostilità e la riconciliazione.
Le truppe regolari dello Sri Lanka hanno ucciso 52 combattenti delle tigri tamil durante gli scontri avvenuti nel fine settimana scorso nel Nord dell'isola e hanno perso sette uomini, secondo quanto riferito oggi dai militari circa la nuova escalation della guerra civile che insanguina il paese da ormai 25 anni. Combattimenti sono in corso nelle aree di Jaffna, Mannar, Vavuniya e Mullaitivu, hanno riferito fonti governative ufficiali. Alcuni giorni fa, il 16 giugno, un attacco suicida avvenuto nella città di Vavuniya ha causato 12 morti fra gli agenti di polizia e 40 feriti fra i quali diversi bambini. L’attentatore, a bordo di una motocicletta, si è lanciato contro una stazione di polizia. Da gennaio, secondo il ministero della Difesa, sono morti nelle battaglie 4,335 guerriglieri delle tigri e 399 militari.
Di fronte al crescendo di violenza e di vittime, S. Ecc. Mons. Oswald Gomis, Arcivescovo di Colombo. presiedendo i Vespri Solenni al Santuario di Sant’Antonio, a Kochchikade, ha chiesto ai fedeli e a tutti i cittadini dello Sri Lanka di perdonarsi scambievolmente e di pregare intensamene per la pace nella tormentata nazione: “Guardate la violenza e l’odio che insanguinano il paese. Non si può pregare per la pace, e continuare a vivere con l’odio e l’invidia nel nostro cuore. Non possiamo implorare misericordia e coltivare sentimenti di vendetta. Non possiamo chiedere l’amore di Dio e continuare a desiderare il male e la violenza per gli altri”, ha detto sottolineando la responsabilità di ciascuno nel costruire la pace e la riconciliazione nel paese.
Intanto i fedeli cattolici continuano a nutrire la speranza della riapertura al culto del Santuario mariano di Madhu, nella diocesi di Mannar, dopo l’occupazione da parte delle Forze militari governative che hanno ripreso il controllo della zona.
L’edificio del Santuario e tutta l’area circostante sono interdetti ai civili per garantire la sicurezza e bonificare il terreno da mine (cfr Fides 4/4/2008 e 15/4/2008). Il Vescovo di Mannar, Mons. Rayappu Joseph, nell’aprile scorso aveva chiesto al governo di Colombo di dichiarare il Santuario “zona demilitarizzata” per consentire il ritorno della statua di Nostra Signora di Madhu, in occasione delle prossime celebrazioni a Lei dedicate del 2 luglio e per la successiva festa dell’Assunzione il 15 agosto. Tutta la Chiesa locale spera ardentemente che questo desiderio si realizzi.
(PA) (Agenzia Fides 24/6/2008 righe 27 parole 279)


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