AFRICA/ZIMBABWE - Ballottaggio sempre più a rischio, mentre l'opposizione annuncia: "stiamo considerando di non partecipare a questa farsa"

venerdì, 20 giugno 2008

Harare (Agenzia Fides)-"C'è una impressionante valanga di appelli e pressioni dai nostri sostenitori in tutto il Paese, specialmente nelle aree rurali, per non partecipare a questa farsa". Così Nelson Chamisa, portavoce del Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), il principale partito di opposizione dello Zimbabwe, ha lasciato intendere che Morgan Tsvangirai, leader e candidato del MDC al ballottaggio presidenziale del 27 giugno, non parteciperà alla consultazione elettorale.
L'opposizione denuncia infatti da tempo le violenze e le intimidazioni alle quali sono sottoposti i propri candidati e sostenitori da parte delle forze di sicurezza e dei gruppi paramilitari collegati al partito del Presidente Robert Mugabe.
Queste denunce sono sostenute da organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty Internazional, che ha afferma che sono stati ritrovati i corpi di 12 persone che erano sparite in diverse parti del Paese. La maggior parte delle vittime mostrano segni di tortura. Secondo l'MDC, più di 60 dei suoi attivisti sono stati uccisi nelle ultime settimane. L'ultimo episodio è avvenuto a Chitungwiza, circa 25 km a sud della capitale, Harare, quando quattro attivisti dell'MDC sono stati costretti a salire su dei camion da miliziani che cantavano slogan del partito di Mugabe. I corpi dei 4 attivisti sono stati ritrovati il giorno dopo. Il numero 2 dell'MDC, Tendai Biti, rischia inoltre di essere condannato a morte dopo il suo recente arresto .
Le violenze pre-elettorali hanno spinto 3 Stati dell'Africa australe a esprimere una forte critica nei confronti del regime di Mugabe. "Tutto indica che il ballottaggio del 27 giugno nello Zimbabwe non sarà libero e giusto", ha affermato il Ministro degli Esteri della Tanzania, Bernard Membe, a nome della cosiddetta "troika di sicurezza" della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC). Della "troika" fanno parte Tanzania, Swaziland e Angola. Il Ministro degli Esteri tanzaniano ha annunciato che, insieme ai suoi omologhi dello Swaziland e dell'Angola, avrebbe scritto ai rispettivi presidenti chiedendo loro azioni urgenti per "salvare lo Zimbabwe". Una presa di posizione significativa anche perché la Tanzania è attualmente Presidente di turno dell'Unione Africana.
Il Presidente sudafricano Thabo Mbeki sta tentando un'ultima mediazione, prospettando la creazione di un governo di unità nazionale presieduto da Tsvangirai, mentre Mugabe resterebbe il Capo dello Stato. Una soluzione che permetterebbe una transizione indolore verso un regime democratico. Ma le forze che stanno dietro a Mugabe la consentiranno? (L.M.) (Agenzia Fides 20/6/2008 righe 34 parole 393)


Condividi: