EUROPA/SVIZZERA - Aids: 3 milioni di pazienti raggiunti dalle cure nei Paesi poveri,  ma altri 7 milioni non hanno ancora la possibilità di accedere ai farmaci

giovedì, 12 giugno 2008

Roma (Agenzia Fides) - La lotta contro la diffusione del virus Hiv/Aids prosegue con alcuni risultati positivi, in particolare nei Paesi più poveri, dove 3 milioni di persone sono state raggiunte nel 2007 dalle cure e hanno avuto quindi accesso ai farmaci. A questo dato, da guardare con attenzione, si contrappone il numero di persone che ancora non ha la possibilità di curarsi: quasi 7 milioni di individui sono ancora senza cure, mentre la tubercolosi rimane la maggiore causa di morte per i malati di Aids nel sud del mondo. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’ultimo rapporto presentato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), dal Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS (Unaids) e dal Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef).
In base al rapporto, circa 3 milioni di persone, nei paesi a basso e medio reddito, ricevono farmaci antiretrovirali. Il testo dal titolo: “Towards Universal Access: Scaling Up Priority HIV/AIDS Interventions in the Health Sector” (Verso l'accesso universale: estendere gli interventi prioritari nella lotta all'HIV/AIDS nel settore sanitario) sottolinea anche altri progressi. Tra questi: la crescita nell'accesso ai servizi di prevenzione della trasmissione da madre a figlio dell'HIV, la maggiore diffusione dei test e dei servizi dei consultori e l'impegno dei paesi nella promozione della circoncisione maschile nelle regioni maggiormente colpite dell'Africa Subsahariana.
Nel frattempo è in corso al Palazzo di Vetro di New York un meeting di alto livello sull’AIDS, promosso dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Proprio tenendo presenti i cosiddetti  “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”, durante l’incontro si stanno esaminando i progressi compiuti in materia di lotta al virus dell’HIV e di accesso universale alle terapie. L’incontro alle Nazioni Unite è articolato in una serie di tavole rotonde, tra cui una promossa dall'Ufficio dell'Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Onu, sul tema “Trattamento, prevenzione e assistenza: tre approcci per affrontare l’HIV/AIDS”. In questo contesto, il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha chiesto di eliminare le restrizioni, attualmente imposte da più di 70 Paesi nel mondo, all'ingresso dei sieropositivi sul loro territorio.
Molti i problemi dovuti alla diffusione della malattia soprattutto nei Paesi poveri dove le cause strutturali  - assenza di strutture mediche, di informazione, povertà, malnutrizione carenza di farmaci  – si sommano a quelle dovute all’ignoranza e alla paura, alla cosiddetta “vergogna” della malattia, diffusa in particolare fra le donne.  In ogni caso il rapporto presentato dall’Organizzazione mondiale della Sanità mostra un importante risultato positivo: alla fine del 2007 circa un milione in più di persone (950.000) ricevevano la terapie antiretrovirali, portando complessivamente a tre milioni le persone che hanno accesso a tali farmaci. Il traguardo di garantire l'accesso ai farmaci antiretrovirali a tre milioni di persone sieropositive nei paesi a basso e medio reddito era stato fissato per il 2005. Nonostante l'obiettivo sia stato raggiunto con due anni di ritardo, si è compiuto comunque un notevole passo in avanti nel campo dell'accesso ai farmaci antiretrovirali.
Secondo il rapporto, la crescita nell'accesso ai farmaci antiretrovirali può essere attribuita a diversi fattori, tra i quali: una maggiore disponibilità dei farmaci, dovuta in larga parte ad una riduzione dei prezzi; un migliore sistema di distribuzione dei farmaci, che si adatta meglio ai differenti contesti nazionali. L'approccio basato sulla salute pubblica dell'Oms consiglia regimi farmacologici standardizzati e semplificati, la centralizzazione dei servizi e un uso appropriato del personale e delle infrastrutture per una maggiore domanda di farmaci antiretrovirali poiché c'è una crescita delle persone che effettuano i test e a cui viene diagnosticato l'HIV.
Complessivamente gli autori del rapporto sostengono che il 31% dei 9,7 milioni di persone che hanno bisogno dei farmaci antiretrovirali li riceveva alla fine del 2007. Questo significa che circa 6,7 milioni di persone, che ne hanno bisogno, ancora non hanno accesso ai farmaci salvavita. Ancora è da sottolineare che la tubercolosi è la prima causa di morte per le persone affette da HIV nel mondo ed è in assoluto la prima causa di morte in Africa, mentre nei Paesi poveri una delle cause di maggiore diffusione del virus è l’assenza di continuità nelle cure da parte dei pazienti a causa di sistemi sanitari deboli. (Mtp) (Agenzia Fides 12/6/2008)


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