AMERICA/BRASILE - Il militare cristiano, chiamato ad essere costruttore di pace e testimone della vita e della solidarietà: il Card. Martino interviene ad un corso per i cappellani militari brasiliani

mercoledì, 11 giugno 2008

Itaici (Agenzia Fides) - Il militare cristiano è chiamato non solo a prevenire, gestire o porre fine ai conflitti, ma a contribuire alla riconciliazione e alla costruzione di un ordine fondato sulla verità, sulla giustizia, sull’amore e sulla libertà. Lo ha evidenziato il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Cardinale Renato Martino, parlando ad un Corso per cappellani militari organizzato dall’Ordinariato militare brasiliano ad Itaici per approfondire i temi riguardanti la dimensione ecclesiale e l’impegno pastorale di quelle Chiese particolari costituite – secondo il Diritto canonico – dagli Ordinariati stessi.
Richiamata l’opera degli Ordinariati militari nell’animare, ispirare e orientare l’assistenza spirituale dei militari, il Porporato ha affermato che l’alfabeto della pace è iscritto dal Creatore nella mente e nel cuore della persona umana e può vincere ogni propensione irragionevole alla guerra. La pace è possibile se gli uomini si riconoscono reciprocamente titolari di diritti inalienabili connessi con la loro natura originale.
Sempre più impegnati in operazioni umanitarie e in missioni di pace, i militari vengono oggi percepiti come ministri della sicurezza e della libertà. Proprio per questo sono di fondamentale importanza – ha rilevato il Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace – la loro evangelizzazione e la loro catechesi nell’ambito di una pastorale militare volta a promuovere la carità (in particolare durante i conflitti armati), la dignità delle persone, l’unità della famiglia umana e la pace.
Nel Corso per i cappellani militari brasiliani, il Cardinale Martino non ha mancato di rilevare l’esigenza della formazione dei militari al Diritto internazionale umanitario, che si propone il nobile intento di affermare la dignità umana e la solidarietà fra le parti avverse e di mitigare l’inumanità della guerra. Proprio a tal fine il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha organizzato due Corsi internazionali di formazione dei cappellani militari cattolici al diritto umanitario, nel 2003 e in questo anno 2008, i cui atti stanno per essere pubblicati dal Dicastero. (S.L.) (Agenzia Fides 11/6/2008)


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