AMERICA/VENEZUELA - I Vescovi preoccupati per la Legge di riforma del servizio di intelligence nazionale in quanto lede i diritti fondamentali ed intaccherebbe il segreto della confessione

martedì, 10 giugno 2008

Caracas (Agenzia Fides) - Diversi Vescovi venezuelani si sono pronunciati a proposito della discussa Legge di riforma del servizio di intelligence nazionale, promulgata lo scorso 28 maggio, perché “attenta allo stato di diritto ed obbligherebbe tutti i venezuelani ad agire come delatori”. Secondo la legge, chi si rifiuta di collaborare alle operazioni di intelligence potrà essere processato dalla Procura.
Per l’Arcivescovo di Caracas, il Card. Jorge Urosa Savino, questa legge “sembra che vada contro diritti fondamentali consacrati nella Costituzione”, ed “intaccherebbe, tra l’altro, anche il segreto della confessione”. Secondo quanto spiegato dal Porporato, il segreto della confessione è qualcosa di sacro ed è stato rispettato da sempre da parte di tutti i sacerdoti. “È un obbligo fondamentale che abbiamo noi di conservare il segreto di quanto viene comunicato al confessore nel sacro atto della Confessione, ed ovviamente quello non può essere leso da nessuna legge”. Ha poi aggiunto: “non possiamo transigere sul diritto all’intimità dei fedeli e sul segreto rispetto a ciò che rivelano al confessore; c’è un obbligo anche da parte dello stesso confessore. Non possiamo trasformare il confessore in delatore. Per cui questo è un problema che bisogna precisare bene”.
Il Card. Urosa Savino è convinto che la nuova legge “sia stata redatta in maniera molto generica, e questo causa preoccupazione nella Chiesa e tra la popolazione venezuelana, poiché sembra che vada contro alcuni diritti fondamentali della Costituzione”. Per il Cardinale, “le leggi non possono restringere i diritti dei venezuelani, in special modo in materia di diritto alla difesa, di diritto alla libertà di espressione, di dissenso e di libertà politica, poiché sarebbe incostituzionale”.
Come l’Arcivescovo di Caracas, diversi Vescovi hanno già manifestato serie preoccupazioni riguardo a questa legge, per cui, “nell’Episcopato siamo attenti a studiarla con molta attenzione perché è necessario che si rispetti la costituzionalità, specialmente in quei campi che hanno a che vedere con i diritti umani, civili e politici di tutti i venezuelani”. (RG) (Agenzia Fides 10/6/2008)


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