AFRICA/BURUNDI - Raggiunto il cessate il fuoco tra il governo e l'ultimo gruppo ancora attivo di ribelli. Sarà vera pace?

martedì, 27 maggio 2008

Bujumbura (Agenzia Fides)- "Sarà veramente pace?" si chiedono i burundesi dopo l'ennesimo accordo tra il governo del Burundi e il Fronte Nazionale di Liberazione (FNL), l'ultimo gruppo di ribelli ancora attivo nel Paese. L'intesa che è stata firmata ieri, 26 maggio, a Bujumbura, prevede il cessate il fuoco immediato. "Il significato di questa dichiarazione per il governo del Burundi e il Palipehutu-FNL è che la guerra si ferma per sempre e che i burundesi beneficeranno di una pace durevole e della stabilità" afferma il testo dell'accordo.
La trattativa è stata mediata dal Sudafrica che ha inviato in Burundi un contingente di pace e la cui diplomazia è molto attiva nella regione dei Grandi Laghi. L'accordo giunge dopo una serie di scontri militari iniziati il 17 aprile quando le truppe dell'FNL attaccarono alcuni quartieri di Bujumbura (vedi Fides 18/4/2008). In un attacco successivo era stata colpita pure la Nunziatura (vedi Fides 23/5/2008). Nel 2006 i due contendenti avevano raggiunto un primo accordo di cessate il fuoco che però non era stato rispettato.
In questo ultimo mese i combattimenti tra l'esercito e i guerriglieri dell'FNL si sono succeduti ad aperture negoziali e ad annunci di cessate il fuoco. Il 19 maggio le due parti avevano ripreso i colloqui per giungere a un cessate il fuoco e avevano rilasciato dichiarazioni ottimistiche sul raggiungimento di un'intesa. Ma nei giorni seguenti si erano avuti nuovi scontri tra i militari dell'esercito regolare e i ribelli.
Una situazione che era stata stigmatizzata da un editoriale del quotidiano burundese "Burundi Realité" intitolato "Chi ha paura della pace?".
Nell'editoriale ci si chiedeva se esistesse una reale volontà di pace. "Per andare verso la pace, poco importa chi ha cominciato, chi ha continuato, chi ha risposto, chi ha fatto più prigionieri. Quello che conta veramente è la volontà di andare verso la pace". Ma, secondo il giornale, "si ha l'impressione che il governo abbia paura della pace. Un paradosso curioso, perché il ritorno della pace sarebbe iscritto a suo merito"
Allora quali sono gli impedimenti che ostacolano il percorso della pacificazione nazionale? Secondo "Burundi Realité" vi sono componenti delle istituzioni che preferirebbero mantenere l'FNL in guerra, in modo da scaricare sul gruppo di guerriglia i problemi del Paese. In particolare il banditismo che infesta diverse aree del Burundi, attribuendo al FNL qualsiasi fatto criminale. L'instabilità generata dalla guerriglia inoltre giustifica il mantenimento di milizie private legate ai generali dell'esercito e misure di sicurezza che colpiscono soprattutto esponenti dell'opposizione.
Occorre quindi che alle dichiarazioni di principio seguano fatti concreti che dimostrino la reale volontà dei due contendenti di riportare la pace nel Paese. (L.M.) (Agenzia Fides righe 34 parole 439)


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