EUROPA/INGHILTERRA - La Chiesa definisce la creazione di embrioni ibridi “intrinsecamente immorale”, perché “viola i diritti umani degli esseri nascenti e può dare luogo a mostruose aberrazioni”

mercoledì, 21 maggio 2008

Londra (Agenzia Fides) - La Chiesa Cattolica del Regno Unito esprime il proprio dissenso riguardo alla decisione della Camera dei Comuni di approvare la controversa proposta governativa che autorizza la ricerca scientifica con “embrioni ibridi”, ossia frutto della combinazione di codici genetici di esseri umani ed animali. I deputati britannici hanno approvato lunedì sera, 19 maggio, l’utilizzo di embrioni ibridi, fabbricati mediante l’introduzione di DNA umano in ovuli di animali. Queste operazioni, secondo la proposta, dovrebbero promuovere lo sviluppo della medicina. La proposta di autorizzare gli embrioni ibridi, che rientra nella controversa “Legge sulla embriologia e la fertilità umana” è stata approvata in seconda lettura, dopo che la Camera dei Comuni ha respinto per 336 voti a 176 un emendamento che intendeva proibire la creazione di embrioni ibridi.
Oltre alla questione degli ibridi, i deputati hanno votato anche a favore della selezione di embrioni con caratteristiche genetiche specifiche per creare “fratelli di salvataggio”, ottenendo così cellule madri dai loro tessuti che potrebbero aiutare a curare i fratelli maggiori affetti da malattie genetiche. Martedì 20 sono inoltre stati dibattuti altri due temi della stessa legge: la legalizzazione dei trattamenti di fecondazione assistita per coppie lesbiche ed un emendamento per ridurre da 24 a 20 settimane il termine limite per abortire nel Regno Unito.
La Chiesa cattolica in Gran Bretagna aveva pubblicato alcuni giorni fa un Documento in cui spiegava le ragioni per le quali si oppone alla ricerca con “embrioni ibridi”, considerata “intrinsecamente immorale”, in quanto “viola i diritti umani degli esseri nascenti e può dare luogo a mostruose aberrazioni”.
Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Sua Ecc. Mons. Elio Sgreccia, in una intervista alla Radio Vaticana, ha manifestato la sua costernazione nell’apprendere la notizia di questa decisione del Parlamento britannico. La proposta, secondo l’Arcivescovo, è particolarmente grave dal punto di vista etico, perché “si unisce attraverso la clonazione il nucleo umano che feconda un ovulo animale. Questa unione è un elemento di fertilizzazione, è un tentativo di generazione fatta attraverso l’elemento maschile che è il nucleo e l’elemento femminile che è l’ovulo, uno dell’uomo e l’altro dell’animale”. Questo procedimento, “offende la dignità dell’uomo, è rappresenta un tentativo di procreazione interspecie, finora proibito da tutte le leggi sulla procreazione artificiale”.
Inoltre, ha constatato Mons. Sgreccia, “ogni volta che si è rotta la barriera uomo-animale, si sono viste conseguenze molto gravi anche involontariamente”. Secondo la legge approvata, gli embrioni ibridi a base di materiale genetico umano ed animale devono essere distrutti al massimo dopo 14 giorni di sviluppo e la loro introduzione nell’utero di una donna è proibita. Questo significa, chiarisce Mons. Sgreccia, che per questa legge gli embrioni che hanno meno di quindici giorni “non valgono niente, il che è un falso dal punto di vista scientifico”. E “qualora si decidesse di tenerli in vita, potrebbero dar luogo a mostruosità oppure al dilagare di infezioni, perché il passaggio dal DNA umano al DNA animale può creare delle incognite”. D’altra parte “il fatto che da queste cellule staminali venga fuori la medicina per curare le malattie come il Parkinson o l’Alzheimer è un’ipotesi che non ha ancora nessun fondamento, quando poi si sa che per altra via, con le cellule staminali somatiche adulte, ci sono migliori prove scientifiche a favore”. (RG) (Agenzia Fides 21/5/2008)


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