AMERICA/PERÙ - I Vescovi lamentano la promulgazione della legge sul divorzio rapido che “indebolisce la famiglia, reca danno all'infanzia e alla gioventù che crescerà con un modello di matrimonio lontano dai valori dell’amore, dell’unità e della stabilità”

martedì, 20 maggio 2008

Lima (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Peruviana comunica la sua disapprovazione, attraverso un comunicato, riguardo alla decisione del Governo peruviano di approvare politiche che facilitano ed aiutano la disintegrazione delle famiglie, con la promulgazione della Legge nº 29227 che regola il procedimento della separazione convenzionale e del divorzio.
"Mentre nel paese si vive una crescita economica e materiale - si legge nel comunicato - è triste che il Governo ratifichi una legge che permette la dissoluzione delle famiglie attraverso una strada rapida che non le beneficia per nulla bensì al contrario le debilita e propizia la loro rottura, a danno dell'infanzia e della gioventù che cresceranno con il modello del matrimonio come temporale, passeggero e legato alle circostanze, lontano dai valori trascendenti dell’amore, dell’unità e della stabilità che devono fondare il matrimonio tra un uomo ed una donna”.
Davanti a questa deplorevole decisione, i Vescovi manifestano la speranza che anche il Governo del Perù “si preoccupi di concepire ed approvare leggi in favore della famiglia, che la proteggano e l'orientino verso strade di integrazione, di educazione e di successo nell'amore mutuo, in modo tale che possano garantire la costituzione di focolari, vere cellule di vita della società peruviana" e chiedono alle autorità di non perdere di vista "il benessere e lo sviluppo di tutti i membri della famiglia” e di garantire la sua stabilità.
Non è la prima volta che i Vescovi si esprimono contro questo progetto. Già agli inizi dell’aprile scorso hanno emesso un comunicato nel quale notano che questa Legge "non consolida o fortifica la famiglia, bensì al contrario la debilita e propizia la sua rottura o separazione". Anche il Cardinale Juan Luis Cipriani, Arcivescovo di Lima, ha affermato nel suo programma radiofonico "Dialoghi di fede" che la norma è "una soluzione burocratica che produrrà un problema maggiore, perché è un incentivo per più divorzi, più rotture matrimoniali, più sofferenze”.
La Legge che accelera il processo del divorzio è stata approvata dal Plenum del Congresso giovedì 15 maggio, con il sostegno di 59 legislatori di fronte a 8 che si sono opposti ed 11 astensioni. Tuttavia il progetto - che è già legge - che autorizza il divorzio per mutuo accordo nelle municipalità e notariati ha ricevuto critiche da parte della Scuola dei Notai e Giudici di famiglia, la quale ha affermato che se non si realizzeranno delle correzioni i risultati della legge potrebbero essere dannosi. Questa legge permette ai peruviani di divorziare in tre mesi nei municipi o notariati, e di non dovere aspettare più di due anni perché venga approvata la separazione legale. (RG) (Agenzia Fides 20/5/2008)


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