Colombo (Agenzia Fides) – Guarire i traumi psicologici della guerra è il tema del seminario per formatori organizzato dai Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI) in Sri Lanka dal 14 al 21 dicembre. Per l’occasione circa 20 fra religiosi e laici si confrontano e studiano problemi e soluzioni per gestire e far superare a ragazzi, giovani e famiglie di profughi i traumi subiti negli anni di guerra civile e diffondere una cultura di riconciliazione a tutti i livelli della società. Lo ha comunicato all’Agenzia Fides p. Oswald Firth, missionario degli OMI organizzatore dell’incontro.
L’opera dei missionari continua in questa fase di incertezza in cui si dibatte il paese, che non ha ancora superato del tutto la recente crisi istituzionale che ha visto contrapporsi il Primo Ministro Ranil Wikremesinghe alla Presidente Chandrika Kumaratunga.
La Chiesa dello Sri Lanka continua a sostenere con forza l’urgenza della pace. Secondo una fonte di Fides nella Chiesa locale “dalla crisi può scaturire un aspetto positivo, in quanto il processo di pace ora coinvolgerà direttamente l’Ufficio del Presidente, finora rimasto ai margini dei colloqui”. Va notato, inoltre, che la crisi non ha messo in discussione i fondamenti del processo di pace: Presidente e Primo Ministro continuano a essere favorevoli al cessate il fuoco e ai negoziati. Quella che verrà sottoposta alla controparte Tamil attraverso la mediazione norvegese, sarà dunque una proposta di pace più forte , espressione congiunta dei vertici istituzionali del paese.
Altro elemento a favore, nel quadro del futuro negoziato, è l’aperto sostegno alla pace espresso dalla comunità internazionale e dai soggetti impegnati nella ricostruzione (soprattutto Giappone, Unione Europea, Stati Uniti e Banca Mondiale) che, fra l’altro, hanno già stanziato circa 4,2 milioni di dollari di aiuti per i prossimi 5 anni.
Uno dei nodi da sciogliere è, invece, l’inclusione del Liberation Tiger of Tamil Eelam nella lista delle formazioni terroriste stilata dagli Stati Uniti: un fatto che rafforza la posizione del governo srilankese nel negoziato, mentre la cancellazione del gruppo dalla lista nera dipenderà dall’esito del negoziato stesso.
Non v’è dubbio invece – sottolinea la fonte di Fides – che nel conflitto srilankese i leader religiosi giocano un ruolo cruciale: buddismo e cristianesimo possono essere autentici ponti di comprensione e dialogo fra comunità di religione diversa. Il loro ruolo, rivolto soprattutto all’aspetto sociale, è apprezzato anche dai leader civili e dai mediatori.
(PA) (Agenzia Fides 15/12/2003 lines 39 words 417)