VATICANO - Nel Messaggio inviato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ai Buddisti per la festa di Vesakh l’invito a collaborare per “prendersi cura del pianeta terra”

mercoledì, 30 aprile 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Anche quest’anno in occasione della festa di Vesakh, la più importante per i Buddisti, che in essa commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha fatto pervenire ai Buddisti un messaggio di augurio firmato del Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, Card. Jean-Louis Tauran, e dal Segretario, l’Arcivescovo Pier Luigi Celata. “Cristiani e buddisti: prendersi cura del pianeta terra” è il tema del messaggio per la festa che sarà celebrata tra il 12 ed il 18 maggio. Sottolineando “le positive relazioni” che intercorrono da molti anni tra cattolici e buddisti, e auspicando che si rafforzino per “continuare a lavorare insieme per costruire un mondo migliore non solo per noi stessi ma anche per l’intera famiglia umana”, il messaggio ricorda l’importanza del dialogo, che “in ogni persona e comunità, promuove il desiderio di condividere la simpatia e l’armonia che già esistono”. Quindi il messaggio ai buddisti ricorda il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2008 in cui Papa Benedetto XVI ha invitato ad avere cura dell’ambiente, che “è stato affidato all’uomo, perché lo custodisca e lo coltivi con libertà responsabile, avendo sempre come criterio orientatore il bene di tutti” (n. 7). Inoltre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2008 Anno Internazionale del Pianeta Terra.
“Molti Governi, ONG, compagnie multi-nazionali, ed istituti di ricerca superiore - prosegue il Messaggio -, riconoscendo le implicazioni etiche presenti in tutto lo sviluppo economico e sociale, stanno investendo risorse finanziarie e condividendo conoscenze nel campo della biodiversità, del cambiamento climatico, della tutela e conservazione dell’ambiente. Anche i leaders religiosi stanno offrendo al dibattito pubblico il loro contributo, che non è solo una reazione alle più recenti e pressanti minacce connesse col riscaldamento globale. Il cristianesimo ed il buddismo hanno sempre promosso un grande rispetto per la natura ed insegnato che noi dobbiamo essere dei grati amministratori della terra.”
Nella parte conclusiva, il Messaggio lancia un interrogativo: “Non possiamo noi cristiani e buddisti, a livello pratico, fare di più per collaborare in progetti che confermano la responsabilità che ricade su tutti e su ognuno di noi?”. Quindi esorta, attraverso “una più attenta amministrazione” del creato, ad essere insieme “portatori di speranza per un mondo pulito, sicuro ed armonioso”, e “attraverso l’educazione pubblica ed il nostro buon esempio, nel rispetto della natura” ad agire in maniera responsabile “verso il nostro comune pianeta terra”. (S.L.) (Agenzia Fides 30/4/2008 - Righe 29; Parole 404)


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