AMERICA/VENEZUELA - I Vescovi sul dibattito relativo al sistema educativo: “La battaglia per l’educazione non è da vincere o da perdere, perché i valori e i diritti non sono oggetto di votazione”

martedì, 29 aprile 2008

Caracas (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Venezuelana ha pubblicato un comunicato per illustrare la sua posizione in merito ad alcuni aspetti dell’attuale sistema educativo del Paese in discussione. “L’educazione è un tema di somma importanza che è sempre presente nella vita nazionale, ma sui suoi elementi costitutivi fondamentali, poche volte si è stabilito un dialogo nazionale, franco ed aperto”si legge nel comunicato.
I Vescovi ricordano che negli ultimi mesi le autorità educative hanno intrapreso, nel contesto dell’attuazione del sistema educativo bolivariano, un insieme di iniziative per lo sviluppo di un Nuovo Progetto Curricolare, che ha una profonda e decisiva influenza su tutto il lavoro di educazione. Tuttavia la forma nella quale si è proceduto “ha generato una reazione generalizzata nei protagonisti interessati, che lo criticano perché contraddice norme contenute nella Costituzione e nella Legge Organica sull’Educazione vigenti. Inoltre si pretende di imporlo, come una decisione presa che bisogna mettere in pratica, senza che ci sia stato il processo di partecipazione pluralista, indispensabile per un tema cosi importante”. Da segnalare poi che “le dichiarazioni delle autorità non hanno favorito il clima necessario per questo delicato tema, inviando messaggi contraddittori”.
I Vescovi si mostrano specialmente preoccupati per “le affermazioni che reiterano la volontà di mettere il sistema educativo al servizio di un determinato progetto politico”. Secondo la loro opinione “questo modo di procedere, realmente arbitrario ed escludente, da origine a numerose questioni e ad un ambiente di inquietudine e sfiducia che non risulta costruttivo né promettente”. In questo senso, i Vescovi del Venezuela sostengono la condotta di numerose associazioni che, “senza approvare la proposta ufficiale, si sono sforzati di conoscere i suoi contenuti, hanno espresso le loro opinioni e si sono detti disposti a dibattere e a difendere con argomenti le posizioni assunte”. Allo stesso tempo, i Vescovi ribadiscono ancora una volta il diritto a “difendere, in tutto l’apparato educativo, la centralità della persona, considerata nella sua integrità, la sua necessaria dimensione sociale e l’apertura al trascendente, superando qualsiasi forma di individualismo o collettivismo, di imposizione laicista o religiosa”. Riaffermano, inoltre, il diritto e dovere della famiglia di avere voce nel processo di educazione e la responsabilità della società.
I Vescovi condividono alcuni “elementi di progresso che si ratificano o si introducono nel Nuovo Progetto Curricolare, quali la responsabilità sociale e la solidarietà”, ma contemporaneamente insistono “sulla necessità di un ampio dialogo nazionale circa i fondamenti teorici, pedagogici e filosofici che devono essere compresi alla luce della Costituzione e non interpretati unilateralmente”.
“La battaglia, come qualcuno l’ha battezzata, dell’educazione non è da vincere o da perdere, perché i valori e i diritti non sono oggetto di votazione” concludono i Vescovi. “Ne guadagnerà o perderà il Paese, nella misura in cui ci dimostreremo capaci di unire gli sforzi ed aprire spazi di riflessione e scambio tra le differenti istituzioni educative, per scoprire e mettere in pratica quello che realmente promuove l’inclusione di tutti i cittadini”. (RG) (Agenzia Fides 29/4/2008; righe 36, parole 486)


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