AMERICA/MESSICO - Crisi nel Parlamento: i Vescovi lanciano un appello “alla saggezza e alla concordia, per ritornare quanto prima sulla via istituzionale”

venerdì, 18 aprile 2008

Città del Messico (Agenzia Fides) - “È trascorsa una settimana dall’interruzione dei lavori del Congresso dell’Unione da parte di un gruppo di legislatori che hanno scelto di ricorrere a metodi esterni alle istituzioni, attentando così al camino del dialogo stabile ed abituale delle Camere dei deputati e dei senatori. Non sottovalutiamo i motivi che hanno portato a questa scelta, però non possiamo non segnalare che non ci sembra una strada adeguata da seguire”. Inizia con queste parole il comunicato diffuso da Mons. José Leopoldo González González, Vescovo Ausiliare di Guadalajara e Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Messico, nel quale rivolge un appello alla saggezza di fronte alla situazione di crisi che sta vivendo il Paese.
Una settimana fa il Fronte Ampio Progressista (FAP), che riunisce i principali partiti di sinistra del Messico, non ha accettato la proposta di alcuni partiti di dibattere ininterrottamente per 50 giorni la proposta di riforma energetica fatta dal Presidente, Felipe Calderón, che loro considerano orientata a privatizzare il petrolio. I congressisti del FAP hanno occupato le tribune dallo scorso giovedì, come rifiuto di questa proposta. Ciò ha fatto salire la tensione con le altre forze politiche, oltre a paralizzare l’attività legislativa.
Secondo quanto afferma il Segretario della CEM nel comunicato, i messicani si fidano pienamente delle istituzioni legittimamente costituite perché “sono quelle che garantiscono il dialogo tra le differenti correnti di pensiero, favoriscono gli accordi e guidano all’indispensabile legislazione di cui ha bisogno qualunque autorità per essere democratica e non autoritaria”. Dunque, la strada intrapresa è molto rischiosa, poiché non solo “si blocca il massimo organo rappresentativo della nazione e si ostacola l’esposizione dei differenti punti di vista e la possibilità di accordi, ma si pretende di imporre condizioni di pressione sociale al di sopra del dialogo democratico istituzionale”. A tal proposito, dunque, Mons. José Leopoldo lancia un appello al dialogo, all’accordo ed al rispetto dei diritti altrui, come unica strada per “consolidare una cultura nella quale le istituzioni democratiche riconoscano i diritti umani ed i valori culturali del Paese”.
“L'Episcopato messicano - conclude il comunicato - manifesta la sua preoccupazione per la paralisi del lavoro legislativo, che rappresenta la base della vita democratica nazionale. Perciò fa appello alla saggezza e alla concordia per ritornare quanto prima sulla via istituzionale”. (RG) (Agenzia Fides 18/4/2008; righe 27, parole 376)


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