VATICANO - La Chiesa e i percorsi della comunità cristiana (2) - La Chiesa: segno dell’amore di Dio per gli uomini

venerdì, 11 aprile 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Dal “Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa”.
n. 49 - La Chiesa, comunità di coloro che sono convocati da Gesù Cristo Risorto e si mettono alla Sua sequela, è “segno e tutela della trascendenza della persona umana” (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 76). Essa “è Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1). La missione della Chiesa è quella di annunciare e comunicare la salvezza realizzata in Gesù Cristo, che Egli chiama “Regno di Dio” (Mc 1, 15), cioè la comunione con Dio e tra gli uomini. Il fine della salvezza, il Regno di Dio, abbraccia tutti gli uomini e si realizzerà pienamente oltre la storia, in Dio. La Chiesa ha ricevuto “la missione di annunziare e instaurare in tutte le genti il Regno di Cristo e di Dio, e di questo Regno costituisce sulla terra il germe e l’inizio” (Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5).
n. 50 - La Chiesa si pone concretamente al servizio del Regno di Dio innanzi tutto annunciando e comunicando il Vangelo della salvezza e costituendo delle nuove comunità cristiane. Essa, inoltre, “serve il Regno diffondendo nel mondo i “valori evangelici”, che del Regno sono espressione e aiutano gli uomini ad accogliere il disegno di Dio. E’ vero, dunque, che la realtà incipiente del Regno può trovarsi anche al di là dei confini della Chiesa nell’umanità intera, in quanto questa viva i “Valori evangelici” e si apra all’azione dello Spirito che spira dove e come vuole (Gv 3, 8); ma bisogna subito aggiungere che tale dimensione temporale del Regno è incompleta, se non è coordinata col Regno di Cristo, presente nella Chiesa e proteso alla pienezza escatologica” (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 20).
n. 51 - All’identità e alla missione della Chiesa nel mondo, secondo il progetto di Dio realizzato in Cristo, corrisponde “una finalità salvifica ed escatologica, che non può essere raggiunta pienamente se non nel mondo futuro” (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 40). Proprio per questo, la Chiesa offre un contributo originale e insostituibile con la sollecitudine che la spinge a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia e a porsi come baluardo contro ogni tentazione totalitaristica, additando all’uomo la sua integrale e definitiva vocazione (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2244).
Con la predicazione del Vangelo, la grazia dei sacramenti e l’esperienza della comunione fraterna, la Chiesa “risana ed eleva la dignità della persona umana, consolida la compagine della società umana e riveste di senso e di significato più profondo il lavoro quotidiano degli uomini” (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 40). Sul piano delle concrete dinamiche storiche, l’avvento del Regno di Dio non si lascia cogliere, dunque, nella prospettiva di un’organizzazione sociale, economica e politica definitiva. Esso, piuttosto, è testimoniato dallo sviluppo di una socialità umana che è per gli uomini lievito di realizzazione integrale, di giustizia e di solidarietà, nell’apertura al Trascendente come termine di riferimento per il proprio definitivo compimento personale.
n. 52 - Dio, in Cristo, non redime soltanto la singola persona, ma anche le relazioni sociali tra gli uomini. Come insegna l’apostolo Paolo, la vita in Cristo fa emergere in modo pieno e nuovo l’identità e la socialità della persona umana, con le loro concrete conseguenze sul piano storico: “Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3, 26-28). In questa prospettiva, le comunità ecclesiali, convocate dal messaggio di Gesù Cristo e radunate nello Spirito Santo attorno a Lui risorto (cfr. Mt 18, 20; 28, 19-20; Lc 24, 46-49), si propongono come luoghi di comunione, di testimonianza e di missione e come fermento di redenzione e di trasformazione dei rapporti sociali. La predicazione del Vangelo di Gesù induce i discepoli ad anticipare il futuro rinnovando i rapporti sociali.
n. 538 - La Chiesa, nello svolgere la sua missione, impegna tutto il popolo di Dio. Nelle sue varie articolazioni e in ciascuno dei suoi membri, secondo i doni e le forme di esercizio propri di ogni vocazione, il popolo di Dio deve corrispondere al dovere di annunciare e testimoniare il Vangelo (cfr. 1 Cor 9, 16), con la consapevolezza che “la missione riguarda tutti i cristiani” (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 2).
Anche l’opera pastorale in ambito sociale è destinata a tutti i cristiani, chiamati a diventare soggetti attivi nella testimonianza della dottrina sociale e ad inserirsi pienamente nella consolidata tradizione di “operosità feconda di milioni e milioni di uomini che, stimolati dal Magistero sociale, si sono sforzati di ispirarsi ad esso in ordine al proprio impegno nel mondo” (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 3). I cristiani di oggi, agendo individualmente, o variamente coordinati in gruppi, associazioni e movimenti, devono sapersi proporre come “un grande movimento per la difesa della persona umana e la tutela della sua dignità” (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 3).
n. 539 - Nella Chiesa particolare, il primo responsabile dell’impegno pastorale di evangelizzazione sociale è il Vescovo, coadiuvato dai sacerdoti, dai religiosi e dalle religiose, dai fedeli laici. Con particolare riferimento alla realtà locale, il Vescovo ha la responsabilità di promuovere l’insegnamento e la diffusione della dottrina sociale, a cui egli provvede mediante appropriate istituzioni. L’azione pastorale del Vescovo deve trovare attuazione nel ministero dei presbiteri che partecipano alla sua missione di insegnamento, santificazione e guida della comunità cristiana. (2 - continua) (E.M.) (Agenzia Fides 11/4/2008; righe 67, parole 963)


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