AFRICA/KENYA - “Il Kenya non può permettersi una nuova crisi” dice a Fides un missionario

mercoledì, 9 aprile 2008

Nairobi (Agenzia Fides)- “Gli incidenti più importanti si sono avuti a Kibera, il più grande slum della capitale e feudo elettorale di Odinga, e a Kisumu, la sua città natale” dicono all'Agenzia Fides fonti della Chiesa da Nairobi, in Kenya, dove ieri, 8 aprile, i sostenitori di Raila Odinga, leader dell'Orange Democratic Party (ODM) e Primo Ministro, si sono scontrati con la polizia, per protestare per lo stallo nella formazione del nuovo governo (vedi Fides 9/4/2008).
“Al momento sembra tornata la calma, ma sul piano politico la situazione è peggiorata dopo la decisione dell'ODM di sospendere i colloqui con il Presidente Mwai Kibaki” affermano le fonti di Fides. Il nuovo esecutivo deve essere formato in base agli accordi del 28 febbraio tra maggioranza ed opposizione, raggiunti con la mediazione dell'ex Segretario Generale dell'ONU, Kofi Annan. L'intesa prevede anche la creazione della carica di Primo Ministro, affidata ad Odinga. “Il principio che ha ispirato l'accordo del 28 febbraio è quello della condivisione del potere tra maggioranza ed opposizione. Il problema nasce nei dettagli, nell'assegnazione dei posti ministeriali più importanti. L'opposizione contesta al Presidente di non volere rispettare l'impegno di condividere il potere 50/50 come prevede l'accordo, ma di volersi ritagliare un ruolo privilegiato in quanto Capo dello Stato. Kibaki ribatte che il ruolo del Premier è limitato, perché la sua carica non è prevista dalla Costituzione vigente. Secondo il Presidente, solo con una riforma della Carta Costituzionale si potranno definire con esattezza i poteri del Primo Ministro” dice la fonte di Fides.
La formazione dell'esecutivo di unità nazionale, composto da ben 40 Ministri sta suscitando forti perplessità tra i keniani. “Diversi gruppi della società civile hanno criticato l'alto numero di incarichi ministeriali previsti come uno spreco di risorse ed hanno parlato apertamente del problema della corruzione. Un'associazione per i diritti civili ha pubblicato un annuncio a pagamento sui quotidiani locali dicendo di vergognarsi (“Shame of you”) della classe politica, per gli sprechi e per non curarsi della situazione della gente” racconta a Fides un missionario. “La corruzione è una questione sempre più dibattuta negli organi d'informazione locale, anche con inchieste originali, come quella di una radio di Nairobi, che ha intervistato il concessionario locale di una marca molto costosa di fuori strada, alla quale ha rivelato che tutti gli autoveicoli a sua disposizione sono già stati prenotati da diversi Ministeri. Un'altra trasmissione radiofonica ha invitato gli ascoltatori ad aprire gli occhi: non andate a scontrarvi per le strade per questo o quel politico, ma chiedete invece il rispetto dei vostri diritti”.
“Critiche salutari, perché mentre la classe dirigente litiga per spartirsi il potere, la popolazione deve far fronte a un tasso d'inflazione del 20%. I prezzi dei generi alimentari sono in costante aumento. Ad esempio, in un anno, il prezzo di una pagnotta è passato da 24 a 34 scellini. Senza contare che la crisi degli ultimi mesi ha creato centinaia di migliaia di sfollati e a lasciato migliaia di persone senza lavoro. Il Kenya non può permettersi uno stallo governativo né nuove violenze” conclude il missionario. (L.M.) (Agenzia Fides 9/4/2008 righe 36 parole 520)


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