AFRICA/ZIMBABWE - È ufficiale: l'opposizione conquista il Parlamento. Incertezza sulle prossime mosse di Mugabe

giovedì, 3 aprile 2008

Harare (Agenzia Fides)- L'opposizione conquista il Parlamento dello Zimbabwe. La Commissione elettorale ha infatti reso noti i risultati definitivi del voto per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento dello Zimbabwe. Per la prima volta in 28 anni di potere il partito del Presidente Robert Mugabe, lo ZANU-PF (Unione Nazionale Africana dello Zimbabwe-Fronte Patriottico), ha perso la maggioranza, avendo ottenuto 97 seggi contro i 99 conquistati dalla principale forza dell'opposizione, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), di Morgan Tsvangirai. Altri 10 seggi sono andati ad una formazione nata da una scissione del MDC.
Mentre la Commissione elettorale ha annunciato che è imminente la proclamazione del risultato delle elezioni per il Senato, non è stato ancora pubblicato nessun dato sulle elezioni presidenziali. Dal regime del Presidente di Mugabe giuingono nel frattempo segnali contraddittori. Secondo il quotidiano finanziario sudafricano “Business Day”, che riporta fonti anonime del governo di Harare, di fronte ai suoi più stretti collaboratori ed ai familiari Mugabe avrebbe ammesso la sconfitta, non soltanto a livello parlamentare ma anche nelle stesse presidenziali.
Ma un alto esponente del suo governo, il vice ministro dell'Informazione e portavoce del partito presidenziale , Bright Matonga ha affermato che lo ZANU-PF “è pronto ad affrontare il secondo turno e per la vittoria che verrà”. Matonga ha dichiarato che Mugabe, scomparso dalla scena
pubblica da sabato, è in attesa dei risultati definitivi.
Un eventuale secondo turno delle elezioni presidenziali rischia di suscitare forti tensioni perché l'opposizione, che ha dichiarato di aver già vinto al primo turno, teme brogli e violenze.
Alla vigilia del voto del 29 marzo, diversi commentatori indipendenti avevano lanciato l'allarme per il possibile ricorso ai brogli da parte del regime. Gli osservatori internazionali hanno in seguito accertato che il voto si è svolto in gran parte in modo corretto.
Le chiese dell'Africa meridionale hanno però espresso “frustrazione e delusione” per la decisione del governo dello Zimbabwe di escludere i loro rappresentanti dal controllo del voto. Secondo quanto riporta l'Agenzia CISA di Nairobi, 110 leader delle chiese dei Paesi della Comunità di Sviluppo dell'Africa australe (SADC) erano arrivati nello Zimbabwe 10 giorni prima delle elezioni. Il governo locale ha però negato loro l'accredito di osservatori elettorali. “Siamo scioccati dal fatto che lo Zimbabwe, essendo uno dei Paesi firmatari del trattato della SADC, che prevede la creazione di un quadro per permettere elezioni libere e corrette, abbia violato le linee guida del trattato” afferma un comunicato riportato dalla CISA. (L.M.) (Agenzia Fides 3/4/2008 righe 32 parole 411)


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