AMERICA/PARAGUAY - Messaggio della Conferenza Episcopale per le prossime elezioni e analisi della situazione del Paese e della Chiesa

lunedì, 17 marzo 2008

Asuncion (Agenzia Fides) - I Vescovi del Paraguay si sono riuniti in Assemblea Plenaria insieme ai Superiori Maggiori dei Religiosi del Paraguay. Durante l’incontro hanno riflettuto sul contenuto del Documento di Aparecida e del documento “Parla Signore, che la tua Chiesa ti ascolta”, un testo che determina le linee di Azione Pastorale della Chiesa in Paraguay.
Al termine dell’Assemblea, i partecipanti hanno diffuso un Messaggio in vista delle prossime elezioni nazionali del 20 aprile ed hanno offerto un sussidio sulla situazione del Paese e della Chiesa da sottoporre a studio e riflessione. In questo sussidio i Vescovi offrono risposte ad alcune delle principali domande giunte dai diversi gruppi di cittadini su aspetti sociali, politici, economici e religiosi del Paese. Ricordano anzitutto che la Missione della Chiesa è quella di evangelizzare. All’interno di questa missione sottolineano cinque temi che “costituiscono una sfida per tutti ed un cammino di risposta alla nostra situazione ecclesiale”: Promuovere la comunione tra le persone e le Istituzioni; coltivare la coerenza tra fede e vita; assumere l’evangelizzazione come priorità nella vita delle famiglie e delle comunità; fomentare la formazione permanente dei Vescovi, dei sacerdoti, dei diaconi, dei religiosi e dei fedeli laici; dedicare attenzione speciale ai giovani e alle famiglie. “Ognuna di queste linee di azione - si legge nel Documento - ha un’incidenza negli ambiti socio-economici del Paese, in modo che si realizzi un’evangelizzazione incarnata nella nostra cultura paraguaiana”.
I Vescovi e i religiosi hanno offerto le loro riflessioni tenendo in considerazione “la lacerante situazione che sta attraversando il Paese a causa della mancanza di coerenza nella vita socio-politica e nella fede dei cristiani”. Proprio per questo hanno pubblicato anche un Messaggio sulle prossime elezioni nazionali nel quale vengono ribaditi alcuni criteri importanti. In primo luogo, ricordano che “il suffragio è un diritto ed un obbligo”, pertanto, “tutti abbiamo diritto di scegliere con libertà colui che crediamo sia il candidato idoneo”. Da parte sua, il candidato deve preoccuparsi per tutti ed essere al servizio di tutti. “Bisogna esigere rettitudine ed onestà di vita dai candidati e conoscenza sufficiente della responsabilità che si assumono”.
I Vescovi affermano anche che “è indispensabile conoscere i programmi di governo, chiari, realistici, democratici e basati su valori etici e rispettosi dei valori religiosi. Questi programmi devono tenere in conto i problemi sociali e le necessità fondamentali del popolo, specialmente quello povero e giovane”. Aggiungono, inoltre, che “la Chiesa non propone nessun candidato, come non appoggia alcuna candidatura alla guida politica del Paese. Per questo motivo non svolge alcuna campagna politica che possa favorire una parte piuttosto che un’altra della popolazione. La natura e la missione universale della Chiesa non può essere ridotta ad una situazione politica settoriale”.
Ai cattolici in particolare, i Vescovi ricordano che devono “fare discernimento, e scegliere quei programmi che difendano e promuovano la vita dal suo concepimento fino alla sua morte naturale, la famiglia, la dignità umana ed il bene comune, che nascono dalla morale e dall’etica. Pertanto, vanno respinte quelle candidature e quei programmi che sono loro contrari”.
“Siamo chiamati a favorire il bene comune, non soltanto con le parole ma anche con i fatti. Ricordiamo che compiere i doveri civici contribuisce al progresso e al benessere della società. Se non lo facciamo, pregiudichiamo tutti” conclude il Messaggio. (RG) (Agenzia Fides 17/3/2008: righe 39, parole 546)


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