ASIA/AFGANISTAN - L’impegno per la pace parte dalla società civile afgana

mercoledì, 12 marzo 2008

Kabul (Agenzia Fides) - E’ uno sforzo sostenuto da istituzioni, governi, Ong, comunità religiose in Europa e in tutto il mondo: l’iniziativa della società civile afgana, che riunisce oltre 300 Organizzazioni non governative locali, presenti e operanti in tutto il territorio del martoriato paese, è un tentativo di riproporre e ristabilire la pace partendo “dal basso”, dai cittadini afgani, stanchi di violenza, conflitti, attentati.
E’ un tentativo che esclude ogni integralismo religioso e lascia l’uso della forza militare come opzione ultima, preferendo e sostenendo un approccio dialogico con tutte le componenti del variegato mondo della società e della politica afgana.
Il forum delle associazioni della società civile afgana, che ha preso corpo nei mesi scorsi, sostiene il rafforzamento del ruolo delle Nazioni Unite nel paese, e il coinvolgimento delle Ong nella cooperazione, ricostruzione e riconciliazione nazionale. Inoltre si chiede la riduzione dei danni ai civili e la compensazione di eventuali vittime in rispetto degli standard prescritti dalle leggi internazionali sui diritti umani.
Sono alcuni dei 19 obiettivi segnalati dalle organizzazioni della società civile afgana, illustrati in un documento presentato di recente a Kabul e a Roma, con un messaggio al presidente afgano Karzai e ai governi europei. Alla conferenza di presentazione ha partecipato anche la delegazione italiana di “Afgana” (www.afgana.org) piattaforma della società civile italiana che con gli afgani ha condiviso e scritto il documento, il cui obiettivo principale rimane garantire alla popolazione l’accesso ai diritti umani di base: istruzione, salute, risorse idriche e alimentari e, naturalmente, la pacificazione sociale.
A presentare il documento, i rappresentanti di enti come: “Afghan Civil Society Forum”, “Afghan NGO Coordination Body” (coordinamento di circa 300 Ong afgane), “Afghan Women Network” (che raccoglie alcune decine di associazioni che si battono per i diritti delle donne). Il coordinamento italiano della piattaforma “Afgana” accoglie invece rappresentanti del mondo istituzionale, del mondo accademico, della cooperazione, del mondo cattolico, come la FOCSIV (Federazione delle Ong cattoliche italiane), le Acli, Pax Christi.
Fra i progetti in cantiere, vi è la convocazione di una conferenza regionale della società civile con rappresentanti dal Pakistan, dall’Iran e da altri paesi confinanti con l’Afganistan. Inoltre è previsto un incontro presso il Parlamento Europeo e l’organizzazione della Conferenza regionale per la pace e la stabilità in Afganistan, nell’ottobre 2008. (PA) (Agenzia Fides 12/3/2008 righe 28 parole 289)


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