ASIA/MALAYSIA - “Votate per il bene comune”: l’esortazione della Chiesa ai fedeli e a tutti i cittadini, alla vigilia delle elezioni generali

venerdì, 7 marzo 2008

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - Un voto “per il bene comune” della cittadinanza e dell’intera nazione. Il voto “consente di promuovere i valori sociali della nostra fede, come proteggere la dignità della persona e i diritti umani. Serve costruire una società giusta, dove i lavoratori hanno un salario che permette un dignitoso sostentamento alle loro famiglie e un’istruzione per i figli. Contribuisce a condizioni di vita realmente umane, non minacciate dal crimine, dal crescente costo della vita, dalla persecuzione religiosa, manifesta o nascosta”. E’ quanto afferma l’appello al voto diffuso dall’Arcidiocesi di Kuala Lumpur e pubblicato sul mensile diocesano Catholic Asian News, nell’edizione di marzo, alla vigilia delle elezioni generali.
Domani, 8 marzo, il paese andrà alle urne per eleggere il nuovo Parlamento con un voto anticipato (la scadenza naturale era il 2009) indetto dal premier Abdullah Badawi, leader dell’Umno, il “Partito dell'organizzazione malese unita”, che guida una coalizione multipartitica chiamata “Fronte nazionale”.
Lo schieramento di opposizione è composto invece dal “Partito della giustizia”, del leader Anwar Ibrahim, che è alleato con il Pas, il partito islamista, e con un partito espressione della comunità etnica cinese.
Sebbene l’esito del voto, secondo i sondaggi, assegnerebbe la vittoria all'Umno, l’opposizione spera di ottenere un buon risultato, sfruttando il malcontento che serpeggia nella società a causa delle disuguaglianze generate dalla Nep, la “Nuova politica economica” adottata dall’Umno. La Nep tende a favorire il ruolo e la presenza dei cittadini di etnia malay nel mondo economico e nel sistema educativo, ed è quindi una politica maldigerita dalle altre due comunità più rappresentative del paese - quella indiana e quella cinese - perché ritenuta discriminatoria.
In occasione delle elezioni, i leader della comunità cattolica hanno riproposto gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, come la difesa della dignità fondamentale della persona, la tutela dei diritti umani, l’attenzione ai poveri e agli esclusi, la lotta alla corruzione. L’appello diffuso dalla Chiesa ha anche ricordato che “i cattolici hanno il dritto e il dovere di partecipare alla vita politica, richiamando la società a una più profonda comprensione della vita umana e della responsabilità di ciascuno a tale riguardo”. “Questo dovere - prosegue il testo - ci richiede di costruire le condizioni essenziali per una cultura della vita, che contempli libertà e opportunità per tutti, senza discriminazioni di religione o razza. E ci obbliga a promuovere il bene comune per la società e l’umanità”.
Infine l’appello esorta alla preghiera per “lo Spirito di discernimento”, per un voto che sia “per il bene comune del paese e per la maggiore gloria di Dio”.
Insieme alla Chiesa cattolica, le alte confessioni cristiane in Malaysia hanno avviato una campagna di sensibilizzazione invitando i fedeli e tutti i cittadini a “votare in modo saggio e responsabile”, slogan scritto e ripetuto in tutte le lingue che si parlano nelle diverse comunità etniche della Malaysia. I cristiani suggeriscono ai cittadini alcuni criteri da valutare per la scelta dei candidati, citando il sostegno alla libertà di coscienza e di religione; l’integrità morale e la lotta alla corruzione; l’impegno per l’uguaglianza e la solidarietà; la tutela dell’ambiente. (PA) (Agenzia Fides 7/3/2008 righe 34 parole 347)


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