AMERICA/PORTO RICO - L'Arcivescovo di San Juan chiede “la protezione costituzionale del matrimonio, affinché goda del massimo riconoscimento nella nostra cornice giuridica”

giovedì, 14 febbraio 2008

San Juan (Agenzia Fides) - L'Arcivescovo di San Juan di Porto Rico, Mons. Roberto Octavio Gonzalez Nieves, in un Messaggio diffuso questa settimana chiede il massimo riconoscimento costituzionale per il matrimonio e la famiglia nel Paese. Nel Porto Rico è infatti in discussione un emendamento per elevare a rango costituzionale una definizione di matrimonio. La Risoluzione “Concorrente 99” è un documento presentato dal senatore portoricano Castro Font, il quale propone di emendare l’Articolo II della Costituzione, includendo una “sezione 21 per elevare a rango costituzionale il diritto di un uomo e di una donna” a “contrarre matrimonio”. L’Assemblea Legislativa di Porto Rico sta al tempo stesso discutendo, come parte della revisione del Codice Civile, la possibilità di concedere alcuni dei diritti e responsabilità dei coniugi alle coppie di fatto, sia eterosessuali che omosessuali.
A tal proposito, Mons. Gonzalez Nieves ha fatto sapere che “la verità sul matrimonio è iscritta nel più profondo dell’essere umano come istinto naturale: è nell’unione di un uomo e di una donna che il loro amore si compie pienamente e porta come frutto i figli e le figlie che garantiscono il perpetuarsi dell’umanità”. Questa verità non era contenuta nella Costituzione di Porto Rico del 1952, perché non era necessario in quel momento affermare che il matrimonio doveva essere eterosessuale. Tuttavia si rende ora necessario, afferma ancora l’Arcivescovo di San Juan, proteggere la famiglia nella Costituzione poiché “nel mondo contemporaneo si pretende di ridefinire e creare per via legislativa altre forme di famiglia, cominciando così un processo di smantellamento e distruzione familiare”; perché “la famiglia è un bene comune per l’umanità, al cui servizio essa è stata per migliaia e migliaia di anni, e del cui futuro essa è garante, essendo l’unica istituzione che garantisce il perpetuarsi dell’umanità”; perché “ci sono forze filosofiche, economiche ed ideologiche a livello mondiale che promuovono concetti dell’essere umano che lo svincolano dalla Verità della sua dignità ed identità”.
In questi momenti, dunque, per l’Arcivescovo è fondamentale dare “maggiore protezione costituzionale al matrimonio, affinché goda del massimo riconoscimento nella nostra cornice giuridica”. Allo stesso tempo chiede “di cominciare un processo di consultazione nel quale si dia l’opportunità al popolo di determinare quale tipo di protezione si deve dare al matrimonio nella nostra società. Se si tratta della protezione attraverso una legge, oppure di una protezione maggiore, quella con il più alto riconoscimento: la protezione costituzionale”.
“Continuiamo ad insistere, con profondo rispetto, senza offendere nessuno, e con amore verso tutti, affinché si imponga la definizione forte, chiara, inequivocabile che appare nel testo dell’Art. 69 dell’attuale Codice Civile, in cui è stabilito che a Porto Rico il matrimonio consiste solo ed esclusivamente nell’unione tra un uomo ed una donna e che non sarà concesso riconoscimento a qualunque altra ipotesi di matrimonio, a nessun altro soggetto giuridico che si equipari al matrimonio” conclude l'Arcivescovo. (RG) (Agenzia Fides 14/272008; righe 35, parole 475)


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