ASIA/TURCHIA - Anno Paolino, opportunità di testimonianza: i cattolici turchi si mobilitano per le celebrazioni

venerdì, 8 febbraio 2008

Tarso (Agenzia Fides) - A Tarso e Antiochia, luoghi legati alla presenza e alla predicazione dell’Apostolo Paolo in Turchia, ci si prepara per le celebrazioni dell’Anno Paolino, indetto da Papa Benedetto XVI dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, per il bimillenario della nascita di San Paolo.
I Vescovi della Turchia hanno annunciato: “In quanto Chiesa cattolica di Turchia, apriremo l’Anno Paolino il 22 giugno 2008 a Tarso con la Celebrazione Eucaristica preseduta dal Card. Walter Kasper”. Dopo l’apertura solenne, si terrà un simposio su San Paolo a Tarso e Iskenderun (22-24 giugno). In programma anche un pellegrinaggio nazionale sui passi dell’Apostolo a Tarso, Antiochia, Efeso, mentre sono in cantiere ulteriori iniziative “insieme ai nostri fratelli Ortodossi e Protestanti”.
In particolare Tarso a Antiochia saranno meta di pellegrinaggi sempre più numerosi da parte di fedeli di tutto il mondo. Per questo la Chiesa ha chiesto al governo turco di concedere che Sante Messe, incontri di preghiera e catechesi si possano tenere nella chiesa di San Paolo a Tarso, oggi museo. La città di oggi sorge proprio laddove c’era l’antica Tarso. Nella città ufficialmente non vi è una folta presenza cristiana e nemmeno chiese. Gli osservatori ricordano che nel 1884 era stata aperta una chiesa dal cappuccino italiano fra Giuseppe da Genova, chiusa però dopo la Prima Guerra Mondiale. Attualmente, l’unica presenza ufficiale cristiana a Tarso è rappresentata da tre suore italiane. La Chiesa di San Paolo, dove i pellegrini potranno recarsi, è stata chiesa bizantina e armena, poi è stata utilizzata per anni come magazzino militare, infine trasformata in un museo. Per i Vescovi turchi, che hanno inviato ai fedeli una Lettera per l’Anno Paolino (vedi Fides 28/1/2008) è importante riportare all’attenzione dei pellegrini i luoghi di vita di San Paolo, “patrimonio di tutti i discepoli di Cristo, ma particolarmente di noi che siamo figli di questa terra che lo ha visto nascere, predicare Cristo senza sosta e testimoniarlo in tante prove”.
Ad Antiochia la comunità cattolica locale si sta preparando all’accoglienza. Antiochia sull’Oronte (oggi cittadina di 200mila bitanti) è la città culla delle prime comunità cristiane di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Qui per la prima volta i discepoli di Gesù vengono chiamati cristiani. Nello stesso quartiere in cui i discepoli di Cristo si riunivano a pregare, oggi vive una piccola comunità cristiana, composta da una decina di famiglie cattoliche e un consistente numero di greco ortodossi di lingua araba, che si radunano per condividere la fede e crescere spiritualmente, nutrendosi della Parola e dell’Eucarestia. La comunità cattolica locale, guidata dal frate Cappuccino p. Domenico Bertogli, realizza iniziative sociali e pastorali, per impedire che i cristiani siano costretti ad emigrare in altre città o paesi, per motivi economici.
In vista dei pellegrinaggi sono migliorati i collegamenti fra Antiochia e Istanbul: dalla capitale ad Hatay (aeroporto di Antiochia, a 25 km. dalla città) vi saranno due voli giornalieri: uno al mattino alle 07.00 per Istanbul e l’ altro la sera da Istanbul alle 19.30 per Antiochia. La comunità cristiana locale continua a gestire un sito Internet http://www.anadolukatolikkilisesi.org/antakya giunto al primo anno di vita, con risultati lusinghieri. (PA) (Agenzia Fides 8/2/2008 righe 32 parole 350)


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