ASIA/INDIA - Excursus sul radicalismo e pseudo-nazionalismo in India: il RSS (1a parte)

mercoledì, 6 febbraio 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il radicalismo politico e il falso nazionalismo dell’hindutva (“induità”) sono un tradimento del nazionalismo sano, quello promosso dal Mahatma Gandhi, che ha portato alla nascita dell’India contemporanea; nel contempo, rappresentano una distorsione e un strumentalizzazione ideologica dell’induismo, diffuso in India da millenni, che non ha mai predicato odio e violenza.
Lo si comprende da un rapido excursus storico che l’Agenzia Fides propone all’attenzione dei lettori in tre puntate. Nei testi proposti si compie una panoramica sulla nascita dell’estremismo e dell’ideologia politica radicale di marca indù, che nel secolo scorso ha causato problemi già al movimento di liberazione dell’India dalla dominazione inglese. I suoi fermenti hanno percorso settori la società indiana negli ultimi 70 anni fino formare un vera forza politica che è giunta a guidare l’Unione Indiana e tuttora è al potere in diversi stati della Federazione.

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All’inizio di questo excursus poniamo l’attenzione sul movimento che rappresenta il punto di riferimento più antico, più forte, più radicato: il “Rashtriya Swayamsevak Sangh” (RSS, “Corpo nazionale dei volontari”), che oggi conta 300mila scuole, 10 milioni di volontari, centri di addestramento, 100 milioni di simpatizzanti, che operano in modo capillare per la diffusione dell’ideologia dell’hindutva e per il radicalismo politico che predica un nazionalismo all’insegna dello slogan “una nazione, una cultura, una religione”.
La nascita del RSS risale al 1925. Nacque come avanguardia militante di un partito induista, l'Hindu Mahasabha, creato nel 1919 da Veer Savarkar. Era promotore di un induismo ben poco religioso, ma di stampo prettamente nazionalista e razziale: secondo la sua ideologia, ciò che i veri indù hanno in comune è il sangue. Hanno quindi l'obbligo di fare proprie la civiltà, la cultura, i riti tipici della nazione. Alcuni storici ricordano che l’organizzazione paramilitare e il movimento fortemente ideologizzato e inquadrato delle SS di Hitler ebbero una certa somiglianza e ispirazione ideologica con l'RSS dell’India.
Il RSS trova terreno fertile soprattutto tra le alte caste. Le sue aree di maggiore influenza sono il Nord e l'Ovest dell’India. La recluta dei propri affiliati si svolge soprattutto fra i giovani, cercando di contaminare con la sua perniciosa manipolazione ideologica le nuove generazioni nel loro camino di formazione e maturazione.
Va detto che il radicalismo del RSS sin dall’inizio non vide di buon occhio la dottrina della non violenza e il movimento nazionalista guidato da Gandhi, che del RSS non condivideva idee, strategie, metodi, obiettivi. Tanto che proprio dal nucleo più fanatico, all’interno del RSS (il cosiddetto Hindu Rashtra Dal) proveniva il bramino che nel 1948 uccise Gandhi come traditore dell’induismo teorizzato dal RSS.
Questo pseudo-induismo però, aveva ben poco di religioso e molto di ideologico. Basta notare che, a detta di molti osservatori, sia Savarkar, il fondatore, sia il primo capo dell'RSS, Keshav Baliram Hedgewar, non erano affatto dei devoti indù. Il fattore religioso però era certo utile alla loro strategie per mobilitare conquistare le masse. L’ideologia di odio, discriminazione e violenza, infatti, è certo del tutto estranea alla millenaria tradizione dell’autentico induismo.
Va detto, inoltre che il RSS è una organizzazione rigorosamente aperta a soli uomini. Molti dei membri sono volontari che dedicano l’inera vita al movimento e alle sue opere: sono i cosiddetti pracharaks, che svolgono in India anche una funzione sociale di tutto rispetto. Agiscono, infatti, come una sorta di “protezione civile” che accorre sui luoghi di calamità e disastri naturali, portando assistenza alle vittime. Con questa disposizione di carattere assistenziale il RSS guadagna consensi e sostegno nella popolazione indiana, mascherandosi da organizzazione solidaristica.
Ma gli attacchi contro le minoranze religiose (soprattutto cristiane e musulmane) e le massicce campagne di “riconversione” (un “ritorno all’induismo”) perpetrate con minacce e metodi violenti nelle aree rurali di molti stati dell’Unione, sono tratti essenziali della campagna ideologica del RSS.
Il RSS è stata denunciato a più riprese dalle organizzazioni internazionali che difendono i diritti umani per la continua campagna di violenza, abusi, odio e intolleranza sociale e religiosa. Infine, proprio per la sua ideologia e per la sua storia passata e recente, nel 2005 l’Istituto di studi americano “Terrorism Research Centre”, con sede in Virginia, ha inserito il RSS nella lista delle organizzazioni terroriste, insieme con altri 38 gruppi di diversa matrice ideologica esistenti nel mondo.
Nel movimento del radicalismo indù, accanto all’ala ideologica del RSS, si è affiancata un’ala politica, il Bharatiya Janata Party (BJP - “Partito del popolo indiano”), il partito nazionalista indiano che ha governato anche l’Unione Indiana; e anche l’ala religiosa del Vishwa Hindu Parishad (VHP - “Consiglio mondiale indù”): proprio di queste due organizzazioni si parlerà diffusamente nelle prossime puntate del presente excursus.
In questa delicata e complessa trama di rapporti fra ideologia, società, politica e religione, hanno avuto buon gioco le strumentalizzazioni elettorali, i richiami alla militanza religiosa, i facili “cavalli di battaglia” che hanno permesso a uomini politici senza scrupoli di guadagnare potere personale. A tutto questo saranno dedicati ulteriori approfondimenti proposti dall’Agenzia Fides. [Fine 1a parte - continua ]
(PA) (Agenzia Fides 6/2/2008 righe 40 parole 402)


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