VATICANO - La missione continua - a cura di p. Adriano Garuti e Lara De Angelis

martedì, 5 febbraio 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Oggi come sempre, la missione richiede coraggio. Parlarne è abbastanza facile. Viverla esige ben altro impegno. Essere presenti nel mondo così come è nella sua indifferenza religiosa e secolarizzazione, dove non esistono più i valori fondamentali quali l'amore, a giustizia, a pace, l'uguaglianza, la solidarietà, la fratellanza, ma quello che conta è soltanto il potere, il denaro, il successo. Esserci dentro con la forza del Vangelo esige una certa dose di coraggio, ma resta pur sempre attuale l’impegno missionario, non solo per il mandato specifico di Cristo di evangelizzare tutti i popoli, ma per lo stesso amore di Dio per il mondo, che vuole unito a sé per condividere la sua stessa vita trinitaria.
La Chiesa continua, dunque, ad essere chiamata a continuare l’opera di Dio, in quanto sacramento della presenza di Dio per gli uomini. La comunità non può essere considerata solo come il popolo che Dio raccoglie, è anche il popolo che Dio invia per annunciare Gesù Cristo quale lieto messaggio per il mondo, quale luce e speranza in mezzo agli interrogativi che il mondo si pone, quale senso nuovo che offre una chiave per la ricerca. La Chiesa non è un circolo di salvati che esiste per sé, è uno spazio aperto agli altri, sempre anelante verso un dinamismo missionario, che testimoni quel Dio che ne è la vita.
Questa consapevolezza la spinge a mettersi in cammino, a rispondere alla sua chiamata, superando ogni mentalità relativista o ogni difficoltà di ordine pratico, pur di annunciare Cristo a tutti gli uomini e offrire loro la possibilità di accoglierlo.
Ecco perché migliaia di sacerdoti, religiosi/religiose e laici ancora oggi, animati dallo Spirito Santo e dall’amore verso il prossimo, lasciano tutto (terra natale, parenti e amici, la loro “posizione”) e si avventurano nella stupenda vocazione di diffondere il regno di Dio in tutti gli uomini di tutti i luoghi. Questa loro generosità non sempre viene riconosciuta e ripagata, anzi spesso è contrastata con ogni tipo di violenza e di sopraffazione. Non mancano neppure casi di morte violenta: basti pensare che ogni anno vengono uccisi in media una trentina tra sacerdoti, suore, laici e volontari impegnati nella testimonianza di Cristo a tutte le latitudini. Ma neanche questa prospettiva li ferma, perché sono sospinti dalla carità di Cristo e ammaliati dal loro ideale missionario che li spinge a condividere con tutti gli uomini la loro fede e il loro amore a Cristo. (12 - fine) (Agenzia Fides 5/2/2008; righe 28, parole 415)


Condividi: