ASIA/INDIA - L’ impegno della CHAI, la più grande rete di istituti sanitari cattolici in India

giovedì, 25 ottobre 2007

Hyderabad (Agenzia Fides) - L’Organizzazione Sanitaria Cattolica dell’India (CHAI) ha indicato diverse strategie per combattere l’epidemia di Hiv/Aids che ha iniziato a propagarsi nelle zone rurali del paese.
“L’India corre il rischio di essere coinvolta in una devastante catastrofe sociale ed economica causata dall’impatto con l’Aids a meno che non si prendano misure immediate e decisive”, ha detto preoccupato Padre Sebastian Ouseparambil, direttore del CHAI, alla 64a Conferenza annuale dell’organizzazione, svoltasi a Hyderabad, nello stato dell’Andhra Pradesh, 1.500 chilometri a sud di Nuova Delhi.
Nel corso dell’incontro è emerso che l’Aids costituisce una grave minaccia sanitaria in India visto che si sta propagando nei villaggi, tra le donne e i giovani.
In tutto il paese il CHAI possiede 21 centri sanitari di sostegno (CSC) che forniscono cure a livello comunitario e domiciliare alle persone contagiate. L’Organizzazione distribuisce materiale e offre lezioni di educazione sessuale e igiene per gli insegnanti dell’asilo, e gli alunni delle scuole superiori e dei college, per aiutarli a prevenire malattie sessualmente trasmissibili.
L’Andhra Pradesh ha il numero di sieropositivi più alto di tutta l’India. Qui il CHAI, attraverso i CSC, ha adottato 46 villaggi offrendo loro assistenza medica, psicologica, istruzione, oltre a una rete di servizi informativi sul tema. La scelta dei villaggi è stabilita in base ai tassi di prevalenza dell’Hiv/Aids.
In collaborazione con l’AIDS Control Society dello stato, l’organizzazione cattolica ha anche avviato un progetto per migliorare 266 centri di assistenza sanitaria di base in 10 distretti. Tra gli obiettivi vi è quello di offrire assistenza a 12 unità regionali e istituzioni membro per la formazione di consultori, infermieri e personale sanitario per la cura dei malati di Hiv/Aids. Altri programmi includono la sensibilizzazione di leader cristiani e delle ong, e la pubblicazione di un elenco dei centri che forniscono servizi per l’Hiv/Aids.
Padre Ouseparambil ha insistito sul fatto che il problema dell’AIDS deve essere “urgentemente” affrontato per evitare di arrestare la crescita del paese.
Padre Alex Vadakumthala, Segretario della Commissione sanitaria della Conferenza episcopale dell’India, che sostiene 45 CSC in 5 stati, ha ribadito che necessitano interventi immediati per il monitoraggio della pandemia.
Il Vescovo di Hyderabad, Mons. Marampudi Joji, si è congratulato con l’organizzazione per le politiche adottate, sempre al passo con i tempi e le situazioni, e a favore della tutela dei poveri e dei più bisognosi.
Si tratta della più grande rete di istituti sanitari cattolici in India, con oltre 3 mila membri.
(AP) (25/10/2007 Agenzia Fides; Righe:37; Parole:417)


Condividi: