VATICANO - “Se cristiani e musulmani non sono in pace, il mondo non può essere in pace”: il documento firmato da personalità di quasi tutti i Paesi islamici, sunniti e sciiti, indirizzato a tutti i leader cristiani

lunedì, 15 ottobre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Fra i firmatari del documento (scritto nell’anniversario della lettera che 38 esponenti islamici inviarono a Papa Benedetto XVI in risposta alla “lectio” di Regensburg) figurano il Segretario generale della Organizzazione della Conferenza islamica, un componente del Consiglio superiore degli ulema sauditi, uno del Supremo consiglio per gli affari islamici della Nigeria, il segretario generale del Consiglio degli ulema indonesiani, il Gran muftì di Egitto, Giordania, Bosnia, Russia, Croazia, Kossovo, Siria, Emirati Arabi uniti, Oman, il muftì di Istanbul, il capo del Fatwa Council dello Yemen, ministri ed ex ministri degli Affari religiosi di Algeria, Sudan, Mauritania, Giordania e Marocco, il Presidente dell’università Al-Azhar, esponenti governativi ed universitari iraniani.
Il 12 ottobre il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo Interreligioso, ha detto alla Radio Vaticana: "Si tratta di un documento molto interessante e nuovo, poiché proviene sia da musulmani sunniti sia da musulmani sciiti. È un documento non polemico, con numerose citazioni dell’Antico e del Nuovo Testamento. [...] Rappresenta un segnale molto incoraggiante, poiché dimostra che la buona volontà e il dialogo sono capaci di vincere i pregiudizi. È un approccio spirituale al dialogo interreligioso, che chiamerei il dialogo delle spiritualità. I musulmani e i cristiani devono rispondere a una sola domanda: per te Dio nella tua vita è veramente l’unico?". Il testo completo della lettera viene pubblicato oggi dal quotidiano “Il Foglio”. (C.E.) (Agenzia Fides 15/10/2007; righe 18; parole 238)


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