AMERICA/PERÚ - “In tutte le circostanze della nostra vita, ma specialmente nel momento attuale, è necessario un dialogo giusto, equo ed imparziale che tenga conto della voce di tutti e del grido delle popolazioni più impoverite ed escluse da una vita degna”: esortazione dei Vescovi alla fine dell’Assemblea Straordinaria

lunedì, 15 ottobre 2007

Lima (Agenzia Fides) - Dal 10 al 12 ottobre i Vescovi del Perù, riuniti nella 90ª Assemblea Straordinaria, hanno riaffermato l’impegno di raddoppiare i loro sforzi per contribuire, con le autorità e la cittadinanza, alla costruzione del bene comune della patria. Riguardo al Censimento Nazionale della prossima domenica, 21 ottobre, la Conferenza Episcopale Peruviana ha messo in guardia i cattolici sulla necessità di rispondere con chiarezza alla domanda sulla religione che professano. I Vescovi infatti manifestano preoccupazione per come è formulata la domanda nº 20 sulle caratteristiche della popolazione, in concreto sulla religione che si professa, “poiché le opzioni indicate possono portare a confusioni nella risposta, dato che la Chiesa Cattolica è anche ‘cristiana’ ed ‘evangelica’, tanto per il suo annuncio, come per i valori che la ispirano". Perciò i Vescovi esortano ad una speciale attenzione su questa domanda perché non accadano equivoci nel momento del censimento.
Durante l'Assemblea Straordinaria i Vescovi hanno preso in considerazione anche il Documento Finale di Aparecida, elaborato durante la V Conferenza Generale, ed altri temi di attualità collegati alla realtà pastorale della Chiesa nel Perù. “Quello che muove la Chiesa Cattolica ad accompagnare la nazione peruviana nel suo processo storico, è di offrirgli la vita piena di Gesù Cristo, in fedeltà al Magistero della Chiesa e agli orientamenti pastorali della recente V Conferenza Generale" hanno dichiarato i Vescovi, ribadendo che il lavoro evangelizzatore della Chiesa è stato sempre unito alla promozione della persona umana. La Chiesa è chiamata a farsi presente "dove la vita è minacciata", e in questo senso richiamano l'ultimo Comunicato della Presidenza della Conferenza Episcopale "Per un volto umano del settore minerario" (vedi Fides 20/9/2007). I Vescovi peruviani hanno manifestato inoltre il loro affetto a sacerdoti, religiosi e religiose - un buon numero venuto da altri Paesi - che in maniera silenziosa e impegnata, con la loro testimonianza annunciano la gioia del discepolo missionario di Cristo, evangelizzando e collaborando attivamente alla costruzione di un Perù più giusto e riconciliato.
"In tutte le circostanze della nostra vita, ma specialmente nel momento attuale - affermano i Vescovi - è necessario un dialogo giusto, equo ed imparziale, che tenga conto della voce di tutti e del grido delle popolazioni più impoverite ed escluse da una vita degna". I Vescovi ritengono necessario creare un ambiente di fiducia e credibilità tra la società civile, urbana e rurale, e lo Stato: "Questo è la base per l'esperienza di pace, armonia e dialogo che deve essere sempre più presente nei nostri desideri e realizzazioni". (RG) (Agenzia Fides 15/10/2007; righe 30, parole 422)


Condividi: