AMERICA/BRASILE - Il Movimento Nazionale in Difesa della Vita è impegnato nella raccolta di cinque milioni di firme contro l’aborto

lunedì, 8 ottobre 2007

Brasilia (Agenzia Fides) - Il Movimento Nazionale in Difesa della Vita, del quale fanno parte legislatori e membri della Chiesa cattolica, ha avviato una campagna nazionale per raccogliere cinque milioni di firme da presentare al Congresso come prova della sua contrarietà a qualsiasi eventuale progetto di legge per legalizzare l’aborto. La chiusura è prevista ad agosto del 2008.
Il gruppo si formò nel luglio del 2006, quando al Congresso arrivarono proposte di rivedere la legislazione attuale, che consentono l’aborto in caso di rischio per la vita della madre o in caso di violenza. Le pene per le donne che abortiscono, o per una terza persona che provoca l’aborto, vanno da uno a 10 anni di carcere.
Nel mese di agosto il Movimento ha realizzato la prima marcia nazionale a Brasilia e, per questo motivo, la seconda è stata fissata per agosto del 2008. In quella occasione verranno consegnate le firme ai legislatori.
Il tema della legalizzazione o della proibizione dell’aborto nel paese era stato affrontato in particolare a maggio, durante la visita di Papa Benedetto XVI in Brasile, nel corso della quale vennero ratificate la posizione cattolica a favore della vita e le dichiarazioni del ministro della Sanità locale, José Gomes Temporao, sulla necessità di permetterlo in quanto si tratta di una questione di salute pubblica.
Fanno parte del Congresso almeno 175 legislatori, tra i 513 della Cámara Baja e 81 del Senato, che formano il Fronte Parlamentare in Difesa della Vida e Contro l’Aborto e che si oppone alla legalizzazione.
(AP) (8/10/2007 Agenzia Fides; Righe:24; Parole:271)


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