AMERICA/MESSICO - Ogni anno muoiono 13 milioni di persone a causa del peggioramento delle condizioni ambientali

martedì, 11 settembre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Circa tredici milioni di persone muoiono ogni anno a causa del deterioramento delle condizioni ambientali, tra queste 200 mila come conseguenza diretta del cambiamento climatico. E’ quanto ha dichiarato in Messico un esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il coordinatore del Dipartimento per l’Ambiente e la Salute Pubblica dell’OMS, Carlos Corvalán, nel corso della XIX Conferenza Internazionale di Epidemiologia, ha spiegato che il numero aumenta nei paesi più poveri e comprende in particolare anziani e bambini.
L’esperto ha dichiarato che le malattie infettive hanno già una incidenza quindici volte superiore nei paesi in via di sviluppo rispetto a quelli industrializzati, e cento volte per le malattie
diarroiche.
Attualmente il 25% del carico globale delle malattie è dovuto al degrado repentino dell’ambiente.
Un altro esperto dell’Università del Wisconsin-Madison (Stati Uniti) ha richiamato l’attenzione sull’alta incidenza di dengue, malaria o paludismo come conseguenza del deterioramento ambientale e del cambiamento climatico.
Il direttore per le ricerche sui cambiamenti climatici dell’Istituto Nazionale di Ecologia (INE) del Messico, Andrés Flores, ha dichiarato che il suo è uno dei paesi più vulnerabili al
cambiamento climatico, e che teme che le temperature arrivino ad aumentare tra i due e i quattro gradi nei prossimi cento anni, che diminuisca il livello delle piogge al nord e al centro del paese e che gli uragani che raggiungono il Messico dai bacini dell’Atlantico e del Pacifico diventino più violenti. “Per la prima volta si sono verificati due uragani di categoria 5 (il livello massimo) che non si erano mai registrati nella storia”, ha concluso.
La Conferenza Internazionale di Epidemiologia riunisce specialisti su ambiente e salute.
(AP) (11/9/2007 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:283)


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