AFRICA/ANGOLA - L’enclave di Cabinda: Scheda

lunedì, 16 luglio 2007

Roma (Agenzia Fides)-Cabinda è un’enclave angolana di 7.270 km2, situata a 60 km dal resto dell’Angola, collocata tra la Repubblica del Congo (Congo Brazzaville) e la Repubblica Democratica del Congo (Congo Kinshasa, l’ex Zaire). La sua popolazione è circa 250mila persone, dei quali 100mila originari del luogo e gli altri rifugiati provenienti dai paesi vicini.
Cabinda è nata su pressione inglese, per ritagliare uno sbocco sul mare al Congo belga (l’attuale Repubblica Democratica del Congo). Protettorato portoghese fin dal 1885, nel 1956 Cabinda è stata assegnata dal punto di vista amministrativa all’Angola (all’epoca colonia portoghese). Nel 1975, anno dell’indipendenza dell’Angola, Cabinda è rimasta a far parte del territorio del nuovo stato angolano.
Fin dal 1963, a Cabinda aveva preso forza l’ideale indipendentista, incarnato dal FLEC (Fronte di Liberazione dell’Enclave di Cabinda). Al momento dell’indipendenza dell’Angola, i tre maggiori movimenti angolani - UNITA (Unione Totale per l’Indipendenza dell’Angola), MPLA (Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola) e FNLA (Fronte Nazionale di Liberazione dell’Angola)- si accordano per mantenere l’enclave in seno all’Angola.
Da allora scoppia la guerra tra le truppe angolane e gli indipendentisti, che nel frattempo si sono scissi in diversi movimenti. Il Congo Brazzaville e lo Zaire di Mobutu sono stati a lungo accusati di appoggiare le formazioni indipendentiste, anche per conto della Francia, che mirava alle ricchezze petrolifere dell’enclave.
Il petrolio è infatti la posta in gioco del conflitto di Cabinda. L’enclave, definita “il Kuwait africano” possiede i due terzi delle riserve petrolifere angolane. Il governo angolano è da tempo alla ricerca di una formula che conceda l’autonomia alla regione, preservando gli interessi petroliferi di Luanda. Il governo angolano ha più volte proposto ai separatisti di Cabinda la concessione del 10% delle riserve petrolifere. Nel marzo 1996, era stato firmato un accordo tra il governo angolano e tre grandi compagnie petrolifere che prevedeva il trasferimento di 6 milioni di dollari al mese all’enclave, in cambio dello sfruttamento delle risorse petrolifere locali. In questo modo, Luanda cercava di stemperare le rivendicazioni indipendentiste attraverso un miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti di Cabinda. Ma i negoziati con i separatisti sono naufragati.
Il 1°agosto 2006 è stato firmato un accordo di pace tra il governo angolano e il FLEC. Ma un gruppo dissidente del movimento ha respinto gli accordi e la situazione non è ancora del tutto stabile. (L.M.) (Agenzia Fides 16/7/2007 righe 35 parole 412)


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