VATICANO - "Dio: Pace o dominio" in onda martedì prossimo, 10 luglio, su RAIUNO alle 23.30. Quinta e ultima puntata: “Dio…chi…".

lunedì, 9 luglio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Dio. Nel Suo Nome si attraversano mari, fiumi, distanze, dolori, sacrifici incommensurabili. Si accetta la morte. Nel Suo Nome si giura, si lega e si slega. Nel Suo Nome si vive la vita nei suoi intrecci, nelle sue passioni, nelle sue ansie, nelle sue gioie. Nel Suo Nome si giudica, si perdona e si condanna, qui, lì, ovunque! da Nord a Sud! Nel Suo Nome si cerca, si invoca la Pace! E si nega la Pace! A lui miliardi di credenti si stringono nell'eternità, ed i Suoi segni li vogliono nell'eternità. Credenti, miliardi, aspirano alla Sua eternità, alla Sua pace, alla Sua giustizia, alla Sua speranza, alla Sua carità…questa è poi, la Fede in Dio! Quale esso sia. Il mio Dio, il tuo Dio, il nostro Dio. Dio, chi sei? Chi sei Signore del cielo e della terra? Chi sei fonte e origine di tutte le cose? La risposta, per i cattolici, è una sola: Gesù Cristo, il Salvatore.
Lo dice bene la dichiarazione “Dominus Iesus”, firmata da Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, oggi Papa Benedetto XVI, che la salvezza dell'uomo per il cattolico è tutta e solo nella persona di Gesù Cristo, il Salvatore del mondo.
Certo, per dialogare con le altre fedi, con chi crede in un altro dio, è necessaria «la parità», che è presupposto del dialogo. Ma la parità che la Dominus Iesus presuppone si riferisce alla pari dignità personale delle parti, non ai contenuti dottrinali né tanto meno a Gesù Cristo, che è Dio stesso fatto Uomo, in confronto con i fondatori delle altre religioni. «La Chiesa infatti - spiega Ratzinger nella Dominus Iesus -, guidata dalla carità e dal rispetto della libertà, dev'essere impegnata primariamente ad annunciare a tutti gli uomini la verità, definitivamente rivelata dal Signore, e a proclamare la necessità della conversione a Gesù Cristo e dell'adesione alla Chiesa attraverso il Battesimo e gli altri sacramenti, per partecipare in modo pieno alla comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. D'altronde la certezza della volontà salvifica universale di Dio non allenta, ma aumenta il dovere e l'urgenza dell'annuncio della salvezza e della conversione al Signore Gesù Cristo».
Il lungo viaggio attraverso tutti i continenti e le religioni del mondo di "Dio: pace o dominio" è giunto alla sua puntata finale. Dopo aver ascoltato la volontà di pace di tanti leader religiosi, la volontà di camminare su terreni di convivenza e concordia di tanti uomini e di tante donne appartenenti ai più disparati credo, ecco la risposta che la Chiesa cattolica vuole dare al problema della convivenza. Per la Chiesa la pace può esserci solo e soltanto nel pieno rispetto della dignità dell'altro ma, insieme, la Chiesa non può dimenticare che la dignità dell'altro trova il suo senso più pieno, più compiuto, nella persona di Gesù Cristo. Ciò non significa assolutamente imporre con violenza il proprio credo, imporre agli altri la salvezza di Cristo, ma significa amare e rispettare tutti e tutto nel nome di Cristo, avendo cioè la consapevolezza che è Lui il senso di tutto. Cristo troverà insomma le strade per entrare nel cuore di ogni uomo solo e soltanto se Egli vive nel mio cuore. Se il cattolico ha Cristo in sé non ha bisogno di imporre nulla a chi gli sta di fronte, solo ha bisogno di amare chi gli sta di fronte e tutto il resto sarà nella mani di Dio.
Dice don Salvatore Vitiello, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Roma: "Il coraggio della pace è proprio la chiamata più grande delle religioni. Su questo valore, sulla pace, le religioni saranno chiamate a verificare la verità delle proprie affermazioni. Può mai un uomo andare contro ragione, può mai una religione essere contro la ragione umana e contro la natura di Dio, agire contro ragione. A volte ci capita, in confessionale, che ci consegnino addirittura le armi e c'è qualcuno che pretende di usarle nel nome di Dio. Dio, la Pace, non sono un'idea, altrimenti diventerebbero subito ideologia, ideologia e dunque violenza, violenza e dunque dominio...no! Per noi Cristiani la pace è una persona, Gesù di Nazareth, Signore e Cristo, Signore della storia, vero Dio e vero Uomo in nome del quale è possibile la pace e noi Cristiani per amor Suo abbiamo imparato nei secoli, a rispettare ogni uomo che ama la pace. Noi dialoghiamo con tutti, noi vogliamo dialogare con tutti, indipendentemente dal credo religioso indipendentemente dalle convinzioni personali, perché ogni uomo che desidera la pace in fondo desidera semplicemente andare al fondo della propria umanità ".
Insomma, il coraggio della pace, il coraggio di abbandonare il Dio del dominio per offrire il tuo Dio nella dimensione della pace, purtroppo non è solo una questione, oggi, di questo o quella nazione, ma drammaticamente di tutti noi. Donne uomini bambini, a miliardi credono ad un Dio! Anche chi ne nega l'esistenza, chi si professa ateo, non può non interrogarsi su Dio. Siamo arrivati alla conclusione di queste nostre puntate cercando una risposta se Dio è pace o dominio… Più probabilmente la risposta dobbiamo cercarla dentro di noi. I nostri interessi egoistici, i nostri fanatismi, i nostri fantasmi sono i veri nemici della pace tra i popoli, della tolleranza, della convivenza, del diritto alla libertà! Libertà di credere o non credere in Lui, e non per questo nel Suo Nome o contro il Suo Nome qualcuno mi ammazzi, perché, Dio, Tu mi hai fatto a Tua somiglianza libera creatura nel Tuo Creato. (P.L.R.) (Agenzia Fides 9/7/2007; righe 58, parole 922)


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