VATICANO - Le preghiere del cristiano in tutte le lingue: polacco (IV) - Le radici cristiane dei Popoli d’Europa

venerdì, 6 luglio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - San Massimiliano Maria Kolbe. Raimondo Kolbe nasce l’8 Gennaio 1894 a Zdunska, in Polonia, e viene battezzato lo stesso giorno nella chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione. I suoi genitori, operai tessitori, sono ferventi cattolici. Abitano in una modesta casa dove sistemano un piccolo altare dedicato a Nostra Signora. I bambini ricevono una solida educazione. Raimondo, delicato e minuto, aveva un temperamento vivace ed obbediente. Molto votato agli studi, frequenta la scuola di Pabianice.
Le due corone. Un evento segna l’infanzia di Raimondo. Nel 1904-1905, sua mamma lo sgrida, allora lui prega Maria e, trovandosi in chiesa, la Vergine gli appare tenendo tra le mani due corone: una bianca, segno di purezza, ed una rossa, segno di martirio. Le accetta entrambe. Tutta la sua vita si realizzò secondo quel disegno. Da qual momento in poi si affida totalmente a Maria. La preghiera diventa per lui fonte di grazia e di conversione.
Vocazione francescana. I Francescani Conventuali predicarono una Missione per la Quaresima dell’anno 1907. Ciò suscitò in Raimondo il richiamo alla vocazione. Affascinato dall’idea francescana, nell’autunno 1907 entra nel Seminario dei Frati Minori Conventuali di Leopoli. Il 4 settembre 1910 Raimondo veste l’abito francescano e prende il nome di fra’ Massimiliano. Il 5 settembre 1911 pronuncia i primi voti religiosi. Dal 1912 al 1919 segue a Roma i corsi di filosofia e di teologia. Emette la solenne professione il 1º novembre 1914. Viene ordinato sacerdote il 28 aprile 1918.
Fondazione della Missione dell’Immacolata. Studiando a Roma, fonda con sei giovani confratelli la Missione dell’Immacolata, per convertire e santificare il mondo con l’aiuto di Maria. È un movimento spirituale, missionario e mariano: “rendere a Cristo il mondo intero per mezzo dell’Immacolata”. Le condizioni necessarie sono la consacrazione totale all’Immacolata e portare la Medaglia Miracolosa. «Da Lei, con Lei e in Lei, saremo gli strumenti del suo amore e della sua misericordia». I mezzi sono la preghiera, l’invocazione allo Spirito Santo e la diffusione della Medaglia Miracolosa.
Niepokalanów. Dal 1919 al 1927 organizza l’apostolato in Polonia, con l’aiuto della rivista “Il Cavaliere dell’Immacolata”, rivolgendosi a tutti gli ambienti sociali. Nel 1929 fonda a Niepokalanów la Città dell’Immacolata. Si tratta di un centro di spiritualità francescana molto attivo e di una casa editrice: povertà francescana per i fratelli, macchine perfezionate per l’apostolato. È un precursore nei media. “L’amore non si riposa mai, ma si propaga come un fuoco irresistibile”.
Giappone: missionario instancabile. Nel 1930 va in pellegrinaggio a Lourdes, alla “Rue du Bac” (Parigi) e a Lisieux, per affidare a Maria la Missione in Giappone. È professore in seminario e fonda a Nagasaki la Città “Mugenzai non sono”. Poco tempo dopo il suo arrivo, fa uscire in giapponese “Il Cavaliere dell’Immacolata”, avvenimento eccezionale in quel paese, dove i cattolici sono minoritari. L’ideale francescano seduce i giovani giapponesi. Numerose vocazioni vengono attirate dall’apostolato missionario e mariano.
Auschwitz: l’ora del sacrificio. Di ritorno dalla Polonia nel 1936, sviluppa la missione con lo scopo di conquistare il mondo per estendere il regno di Cristo. Dall’inizio della guerra viene arrestato e poi liberato l’8 dicembre 1939. Alle fine viene arrestato il 17 febbraio 1941 e portato nella prigione di Pawiak a Varsavia. Il 28 maggio 1941 viene trasferito nel campo di Auschwitz. Malgrado le privazioni, le persecuzioni e le sofferenze, rimane comunque in pace e pieno di speranza. Il 30 luglio offre la propria vita per morire nel “bunker della fame” al posto di un padre di famiglia, Francesco Gajowniczek. Dopo un’agonia di 15 giorni ed aver aiutato i suoi compagni fino alla fine, muore il 14 agosto 1941. Il suo corpo viene arso nel forno crematorio il 15 agosto 1941, festa dell’Assunzione.
Martire della carità. Padre Massimiliano M. Kolbe viene beatificato da Papa Paolo VI il 17 ottobre 1971 e canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 10 ottobre 1982, venerato come martire. San Massimiliano Maria è il protettore di tutti nei tempi difficili. “Solo l’amore è forza di creazione!”. L’uomo che ha salvato, Francesco Gajownicczek, ha assistito sia alla beatificazione sia alla canonizzazione ed è deceduto il 14 marzo 1995. La sua festa liturgica è stata fissata al 14 agosto, vigilia dell’Assunzione della Santa Vergine al cielo. (fine) (J.M.) (Agenzia Fides 6/7/2007 - righe 51, parole 701)


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