EUROPA/SVIZZERA - Nuova strategia per eliminare il morbo di Chagas, la versione latinoamericana della malattia del sonno che colpisce prevalentemente le Americhe

mercoledì, 4 luglio 2007

Ginevra (Agenzia Fides) - L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è riunita a Ginevra con l’obiettivo di eliminare il morbo di Chagas entro il 2010. La nuova strategia vuole rispondere ai problemi principali circa la cura e il controllo della malattia, e coordinare l’impegno di tutti per la prevenzione della trasmissione attraverso un nuovo Global Network per l’eradicazione del morbo di Chagas. L’obiettivo dell’Oms rientra nel contesto più ampio mirato a combattere le malattie tropicali dimenticate di cui soffrono circa 1 miliardo di persone, molto spesso delle popolazioni più povere.
Detta anche tripanosomiasi africana, la malattia è seria e mette in serio pericolo la vita delle persone che ne sono contagiate.
I primi sintomi possono includere febbre, stanchezza, dolori al cuore, ma in seguito l’infezione può portare a debilitazione cronica dovuta alla distruzione dei muscoli del cuore.
Il morbo, versione latinoamericana della malattia del sonno, colpisce prevalentemente l’America Latina, dove 18 milioni di persone sono contagiate e altre 100 milioni sono a rischio di infezione. Secondo il programma dell’OMS per le Malattie Tropicali (TDR/WHO), la mortalità annua è di 21.000 persone e l'incidenza si attesta su 200.000 nuovi casi all’anno.
Tuttavia, l’infezione non si limita solo alle Americhe, alcuni casi sono stati identificati in paesi non-endemici in Europa, Canada e Stati Uniti.
Risultati importanti sono stati raggiunti nella Regione delle Americhe, e l’Organizzazione Pan Americana della Salute (PAHO) si è impegnata con i paesi in iniziative sub-regionali per la prevenzione, il controllo e la cura del morbo di Chagas con partners internazionali.
La nuova strategia del Global Network dell’Oms si svilupperà entro la fine del 2007 e si concentrerà su diversi aspetti chiave della malattia, compresi il rafforzamento del controllo epidemiologico e dei sistemi informativi; la prevenzione della trasmissione attraverso trasfusioni o trapianti di organi nei paesi endemici e in quelli non-endemici; l’identificazione di un test diagnostico per il monitoraggio e la diagnosi dell’infezione.
(AP) (4/7/2007 Agenzia Fides; Righe:30; Parole:324)


Condividi: