VATICANO - Le preghiere del cristiano in tutte le lingue: tedesco (VI) - Le radici cristiane dei Popoli d’Europa

giovedì, 28 giugno 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Le altre Comunità Religiose.
A. Le comunità ebraiche. Nel 1933, il Reich tedesco contava circa 530.000 Ebrei. Dopo il genocidio nazional-socialista, si ridussero a poco più di qualche migliaio. Oggigiorno vivono in Germania intorno ai 105.000 Ebrei come membri di comunità ebraiche. Vi si aggiungono, secondo diverse indicazioni, tra 40.000 e 80.000 Ebrei che non sono membri di alcuna comunità.
In questi ultimi anni numerosi Ebrei hanno lasciato l’antica Unione Sovietica per trasferirsi in Germania. La più importante comunità ebraica si trova a Berlino; dopo vengono le comunità di Monaco e di Francoforte sul Meno. Dopo la riunificazione, alcune comunità ebraiche ricche di tradizioni, stabilitesi nella Germania dell’est, in particolare a Dresda e Lipzia, hanno potuto di nuovo sviluppare un’attiva vita comunitaria.
L’organizzazione a capo delle comunità ebraiche è il Consiglio centrale degli Ebrei in Germania, con il quale il governo federale ha concluso nel 2003 un Trattato basato sulla cooperazione continua ed affidabile. Charlotte Knobloch ne è la presidentessa dal 2006. Il Consiglio centrale degli ebrei in Germania percepisce una sovvenzione dallo Stato per preservare e conservare l’eredità culturale germanica-ebrea, per riorganizzare una comunità ebraica e per facilitare il lavoro di integrazione e di politica sociale.
Il Consiglio centrale sostiene il governo federale nella questione dell’emigrazione e dell’integrazione, prima di tutto per mezzo del suo Servizio centrale di aiuto sociale agli Ebrei, che si dedica alle opere sociali, ai giovani e alle persone anziane e mette in atto i suoi programmi d’integrazione. Il Consiglio centrale degli Ebrei in Germania offre inoltre suggerimenti per quello che riguarda l’organizzazione delle nuove comunità. Tra le sue missioni figurano anche la promozione della tolleranza e la lotta contro il razzismo e l’antisemitismo.
Il governo federale sostiene altresì alcune organizzazioni il cui scopo è quello di promuovere la comprensione e la comunicazione tra i Cristiani e gli Ebrei, nella fattispecie il Consiglio tedesco di coordinamento delle società per la cooperazione cristiano-ebraica ed il Consiglio internazionale dei Cristiani e degli Ebrei. In ragione della delicata responsabilità storica, lo Stato incoraggia gli organismi centrali della comunità ebraica in Germania e gestisce i cimiteri delle antiche comunità ebraiche in Germania.
B. Le comunità musulmane. Con 7,3 milioni di cittadini stranieri che vivono in Germania, le comunità religiose, che una volta erano a mala pena rappresentate, hanno guadagnato parecchia importanza. E questo vale in particolar modo per l’Islam. In Germania si contano circa 3,3 milioni di Musulmani originari di 41 diverse nazioni. Il gruppo più importante è costituito dai Musulmani turchi, seguiti dai musulmani dell’ex-Iugoslavia, degli Stati arabi e dell’Asia del sud e del sud-est.
Nel frattempo un gran numero di organizzazioni musulmane sono apparse in Germania. Esse gestiscono le moschee e si occupano degli interessi religiosi dei loro membri. La popolazione musulmana rappresenta quasi 3,5 milioni di fedeli in Germania. Il tasso di partecipazione alla preghiera del venerdì non supera comunque l’8,25% dei Musulmani residenti nel Paese.
Il dialogo interreligioso fra Cristiani e Musulmani è cominciato in Germania venti anni fa. Ha dato il via ad una serie di società islamo-cristiane locali e regionali. L’alba del 2003 ha visto la creazione di un Consiglio di coordinamento delle associazioni di dialogo islamo-cristiano in Germania.
Il governo federale incoraggia il dialogo interreligioso, sostiene gli organismi sovraregionali di ricerca, partecipa a numerosi forum, si fa promotore dell’accordo con le organizzazioni islamiche favorevoli al dialogo, ed integra queste nelle proprie iniziative (per esempio nell’Alleanza per la democrazia e la tolleranza, contro la violenza e la xenofobia).
C. Le sette. In Germania esistono anche una moltitudine di gruppi religiosi ed ideologici a tendenza radicale o delle sette dalle obbedienze e dai colori più disparati, di cui è difficile farsi un’idea precisa. Si stima che ammonti a circa 400 il numero di tali organizzazioni. Secondo lo Stato, i limiti delle attività religiose libere cominciano laddove costituiscano una minaccia per i diritti fondamentali. In accordo con la giurisdizione, lo Stato ha il diritto di mettere in guardia contro i pericoli e di provare ad impedire alle persone di aderire alle sette. Non soltanto le due più importanti Chiese, ma anche numerose iniziative private si dedicano all’opera d’informazione, sia a livello regionale che comunale. (fine) (J.M.) (Agenzia Fides 28/6/2007 - righe 36, parole 510)


Condividi: