AFRICA/TANZANIA - Povertà, mancanza di servizi sanitari e di operatori sanitari, allontanano l’obiettivo di arrestare le morti infantili nel paese

mercoledì, 27 giugno 2007

Dar Es Salaam (Agenzia Fides) - La povertà, la mancanza di conoscenza di cure infantili adeguate e la penuria di servizi e operatori sanitari qualificati sono i maggiori ostacoli al tentativo della Tanzania di ridurre la mortalità infantile entro il 2015, data stabilita dalle Nazioni Unite per il raggiungimento degli otto Obiettivi del Millennio (MDGs). La riduzione del tasso di mortalità dei bambini al di sotto di cinque anni di età è il quarto di questi obiettivi.
In Tanzania, osservatori ed esperti medici sono scettici circa la capacità del paese di raggiungere l’obiettivo visto che mancano oramai pochi anni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), a livello nazionale, la mortalità al di sotto dei cinque anni in Tanzania è aumentata da una media di 137 ogni 1000 nati vivi dal 1992 al 1996, a 147 ogni 1000 nati vivi dal 1995 al 1999. L’Ufficio Nazionale delle Statistiche indica una media del tasso di mortalità infantile di 112 ogni 1000 nati vivi nel periodo che va dal 2000 al 2005.
Ad aggravare la situazione in Tanzania è anche il problema del numero inadeguato di personale medico qualificato e di praticanti sanitari. A Rukwa, una regione nota per la sua produzione agricola, ci sono solo sette medici che ricoprono il 25% delle necessità. Questa situazione ha costretto la regione a chiudere 12 centri sanitari e dispensari. La gente adesso deve percorrere grandi distanze per raggiungere servizi medici sicuri. Nella regione, la mortalità infantile nel 2005 era di 108 bambini ogni 1000 nati vivi, mentre nel 2006 era di 106 ogni 1000 nati vivi. Il tasso di mortalità di bambini con meno di cinque anni a Rukwa era di 175 ogni 1000 nati vivi in 2005 e 143 ogni 1000 nati vivi nel 2006.
Dalle Statistiche emerge anche che la morte dei bambini con meno di cinque anni è determinata dal luogo di residenza, dalla provincia, dal livello d’istruzione della madre e dal benessere familiare. Il tasso di mortalità infantile è generalmente più basso nelle aree urbane e nella zona settentrionale del paese.
La prevalenza dell’Hiv/Aids aggrava la mortalità infantile direttamente tramite la trasmissione madre-figlio e indirettamente a causa delle malattie o delle morti della madre. Tuttavia, negli ultimi cinque anni, in Tanzania c’è stato un notevole miglioramento del livello di conoscenza di base riguardo alla trasmissione madre figlio dell’Hiv.
(AP) (27/6/2007 Agenzia Fides; Righe:32; Parole: 403)


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