ASIA/IRAQ - Si aggrava la crisi umanitaria per le condizioni di vita di sfollati e rifugiati

lunedì, 11 giugno 2007

Baghdad (Agenzia Fides) - Le condizioni di vita dei rifugiati iracheni continuano a peggiorare. Si stima che oltre 2 milioni di iracheni siano sfollati all'interno del paese e altri 2,2 milioni si trovino nei paesi confinanti. Gli appelli per un maggior sostegno internazionale ai governi della regione hanno sortito, finora, scarsi risultati, mentre
l'accesso da parte di questi rifugiati ai servizi sociali rimane limitato. L’allarme è stato lanciato dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur), che opera in Iraq, Giordania e Siria, paesi che ospitano il numero più consistente di rifugiati iracheni.
L'85% degli sfollati all'interno del paese si trova nelle regioni centrali e meridionali dell'Iraq. La maggior parte di loro proviene da Baghdad e dalle zone circostanti. Fonti locali dell’Acnur quantificano in 820mila le persone che sono state costrette ad abbandonare il luogo di origine a partire dal febbraio 2006. Fra loro vi sono 15mila palestinesi che non trovano ospitalità in nessun luogo.
Le autorità civili irachene sono in difficoltà di fronte ai bisogni degli sfollati. Almeno 10 governatorati su 18 regioni hanno chiuso le frontiere o stanno applicando misure restrittive che colpiscono i nuovi arrivati. In alcune aree le forze di pubblica sicurezza impediscono la registrazione dei nuovi arrivati, comprese donne e bambini, e negano l'accesso ai servizi pubblici agli sfollati.
Questa situazione, unita alla generale carenza di risorse, ha prodotto un numero crescente di baraccopoli abitate da persone prive di mezzi di sussistenza. La missione delle Nazioni Unite in Iraq e il Programma Mondiale per l'Alimentazione (WFP) indicano che oltre il 45% degli sfollati non ha accesso ai canali ufficiali di distribuzione del cibo.
Il numero di iracheni che fuggono nei paesi confinanti resta elevato. Secondo i dati del governo iracheno, circa 1,4 milioni di iracheni si trovano attualmente in Siria, fino a 750mila in Giordania, 80mila in Egitto e circa 200mila nei paesi del Golfo. Almeno 30mila iracheni transitano attraverso la sola frontiera siriana ogni mese. Il riconoscimento dello status di “rifugiato” agli iracheni che si trovano nei paesi al di fuori della regione resta molto difficile, soprattutto in Europa. L'Acnur esorta nuovamente tutti i paesi a mantenere le frontiere aperte alle persone bisognose di protezione internazionale. Per la fine del 2007 l'Agenzia dell’Onu ha in programma di fornire assistenza medico-sanitaria e alimentare di base a 50mila degli iracheni più vulnerabili nei paesi confinanti. (PA) (Agenzia Fides 11/6/2007 righe 28 parole 289)


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