ASIA/IRAQ - Un sacerdote e tre diaconi cattolici assassinata in Iraq

lunedì, 4 giugno 2007

Mosul (Agenzia Fides) - Quattro cattolici Caldei sono stati brutalmente assassinati a Mosul. Ieri pomeriggio, 3 giugno, davanti alla Chiesa del Santo Spirito, dopo la celebrazione della Santa Messa, sono stati ucciso il parroco, Padre Raghiid Ganni e tre diaconi: Basman Yousef Daoud, Ghasan Bidawid e Wahid Hanna.
Si è trattato di un delitto a “sangue freddo”, nota un fonte della Chiesa Caldea. I quattro stavano per salire in macchina, quando un uomo si è avvicinato e ha sparato uccidendoli. Secondo alcuni osservatori, l’omicidio può essere un avvertimento trasversale di gruppi estremisti inviato al Sinodo della Chiesa Caldea, iniziato giorni fa nella località di Al-Qosh, 25 km da Mosul.
La notizia ha suscitato profondo dolore nella comunità Caldea in Iraq e in tutto il mondo, nonché sdegno e amarezza, dato che da settimane i cristiani iracheni avevano segnalato gravi episodi di violenza subiti dai membri della comunità, richiamando l’attenzione delle autorità. Alle 20.30 di ieri sera a Mosul nessuno, neanche la polizia, si era ancora potuto avvicinare alla chiesa, sita nel quartiere di Hay Al-Noor per recuperare le salme perchè troppo pericoloso. Solo alle 22, il corpo di p.Ganni e dei tre diaconi è stato finalmente portato dai fedeli all’interno della Chiesa dello Spirito Santo. P. Ganni è il secondo prete ucciso in Iraq dal 2003. Il primo è stato p. Paul Iskandar, sacerdote cristiano di rito Siro Ortodosso, ucciso a Mosul nel 2006, mentre p. Ganni è il primo sacerdote cattolico ucciso in Iraq.
Il Patriarca di Babilonia dei Caldei Mar Emmanuel III Delly ed i Vescovi del Sinodo Patriarcale, in una nota diffusa ieri, “elevano una sdegnata protesta e denunciano il martirio di Padre Ragheed Aziz Ganni e di tre diaconi, uccisi dopo avere terminato la funzione eucaristica nella chiesa Caldea del Santo Spirito a Mosul, domenica 3 giugno 2007”. Il comunicato aggiunge: “Si tratta di un crimine vergognoso, che qualsiasi persona di coscienza rifiuta. Coloro che lo hanno commesso hanno compiuto un atto orribile contro Dio e contro l’umanità, contro i loro fratelli che erano cittadini fedeli e pacifici, oltre ad essere uomini di religione che sempre hanno offerto le loro preghiere e le loro suppliche a Dio Onnipotente perchè portasse pace, sicurezza e stabilità a tutto l’Iraq”. Tutti i Vescovi Caldei riuniti nel Sinodo Patriarcale chiedono “per questi martiri il riposo eterno, e presentano le loro condoglianze ai familiari dei defunti, al Vescovo di Mosul, Sua Eccellenza Monsignor Faraj P. Rahho, ai fratelli delle vittime nel sacerdozio ed a tutti i fedeli Caldei nel mondo”.
I presuli invocano “unità e solidarietà in questi momenti difficili, ed in questa triste occasione, ripetendo quanto già dichiarato in precedenza per quanto riguarda le persecuzioni degli iracheni cristiani, la loro emigrazione forzata ed il loro essere spinti a rinnegare la propria fede”. Il testo si conclude con una ulteriore accorata invocazione ai responsabili iracheni ed alle organizzazioni internazionali di intervenire “prendendo i provvedimenti necessari per mettere fine a questi atti criminali”. (PA) (Agenzia Fides 4/6/2007 righe 34 parole 378)


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