ASIA/SRI LANKA - Gravi effetti della guerra civile sui bambini: allarme delle organizzazioni umanitarie

martedì, 29 maggio 2007

Colombo (Agenzia Fides) - Il conflitto civile non dichiarato ma pienamente in corso in Sri Lanka - ormai con operazioni militari su vasta scala da ambo le parti in lotta - sta avendo disastrosi effetti sui bambini, come denunciano l’Unicef e alcune organizzazioni non governative locali. Gli effetti dello sfollamento, della paura e dell’insicurezza si fanno sentire a livello psicologico (con traumi e involuzioni della personalità) e a livello sociale (mancanza di istruzione, di spazi per il gioco, di relazioni con coetanei).
Inoltre si segnala il persistente fenomeno del traffico dei minori e del reclutamento dei bambini-soldato, piaga che ha sempre interessato il conflitto srilankese.
La situazione risulta particolarmente grave nel Nordest del paese, dove il conflitto divampa più fortemente, con gravi conseguenze umanitarie. La violenza coinvolge circa 3 milioni di persone che abitano nell’area e ha già prodotto negli ultimi mesi 500mila sfollati.
Intanto centinaia di genitori hanno chiesto aiuto e lanciato un appello per difendere i ragazzi dai rapimenti da parte delle Tigri Tamil e di altri gruppi armati attivi nelle zone settentrionali del paese.
Secondo l’Unicef sono circa 1.500 i bambini arruolati dalle Tigri Tamil, e 142 quelli reclutati dal gruppo del colonnello Karuna, staccatosi dalle Tigri. Nel 2006 l'Unicef aveva accusato l'esercito governativo di essere coinvolto nella coscrizione di minori.
Negli ultimi 23 anni lo Sri Lanka è stato turbato da una violenta guerra civile in cui si sono fronteggiati la maggioranza cingalese e le Tigri Tamil dell'LTTE (Liberation Tigers of Tamil Eelam, “Tigri della liberazione della patria Tamil”),
Il paese ha avuto oltre 60.000 morti e un milione di sfollati, e ha progressivamente perso posizione nelle classifiche degli indicatori sullo sviluppo umano.
Dalla ripresa del conflitto, nel corso del 2006 le organizzazioni umanitarie hanno denunciato il crescente rischio per i bambini, la ripresa di rapimenti e arruolamenti forzati di ragazzi in diverse aree del paese, chiedendo un intervento immediato di tutte le forze politiche e dei leader religiosi e sociali, a livello internazionale, per fermare il fenomeno. (PA) (Agenzia Fides 29/5/2007 righe 26 parole 268)


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