VATICANO - Papa Benedetto XVI in Brasile - “Rendiamo grazie a Dio per i continui benefici ottenuti mediante il forte influsso evangelizzatore che lo Spirito Santo ha impresso in tante anime attraverso Fra Galvão”

sabato, 12 maggio 2007

São Paulo (Agenzia Fides) - “Non possiamo non lodare il nostro Dio. Lodiamolo tutti quanti, popoli del Brasile e dell'America, cantiamo al Signore le sue meraviglie, perché grandi cose ha fatto per noi. Oggi, la Divina Sapienza ci consente di incontrarci intorno al suo altare, in atteggiamento di lode e di ringraziamento per averci concesso la grazia della Canonizzazione di Fra Antonio di Sant'Anna Galvão”. Con queste parole il Santo Padre Benedetto XVI ha esortato i fedeli durante la Santa Messa con la Canonizzazione di Fra Antonio di Sant'Anna Galvão, celebrata al "Campo de Marte" di São Paulo nella mattina di venerdì 11 maggio 2007.
“Rendiamo grazie a Dio per i continui benefici ottenuti mediante il forte influsso evangelizzatore che lo Spirito Santo ha impresso in tante anime attraverso Fra Galvão - ha detto il Papa nella sua omelia -. Il carisma francescano, evangelicamente vissuto, ha dato frutti significativi attraverso la sua testimonianza di ardente adoratore dell'Eucaristia, di prudente e sapiente guida delle anime che lo cercavano e di grande devoto dell'Immacolata Concezione di Maria, della quale si considerava "figlio e schiavo perpetuo".”
Quindi il Papa ha messo in evidenza che “Dio ci viene incontro… si rivela attraverso la sua Parola, nei Sacramenti, specialmente nell'Eucaristia. La vita della Chiesa, perciò, è essenzialmente eucaristica… Nella Sacra Eucaristia è contenuto tutto il bene spirituale della Chiesa, ossia, lo stesso Cristo nostra Pasqua, il Pane vivo che è disceso dal Cielo vivificato dallo Spirito Santo e vivificante perché dà la Vita agli uomini”. I cristiani “devono poter conoscere la fede della Chiesa, attraverso i suoi ministri ordinati, per l'esemplarità con cui compiono i riti prescritti, che indicano sempre nella liturgia eucaristica il centro di tutta l'opera di evangelizzazione. I fedeli, a loro volta, devono cercare di ricevere e venerare il Santissimo Sacramento con pietà e devozione, desiderando accogliere il Signore Gesù con fede, e sapendo ricorrere, ogni volta che sarà necessario, al Sacramento della riconciliazione per purificare l'anima da ogni peccato grave”.
Il Santo Padre ha indicato l'esempio di Fra Galvão: disponibile al servizio del popolo, ogni qualvolta veniva interpellato, consigliere di fama, pacificatore delle anime e delle famiglie, dispensatore della carità specialmente verso i poveri e gli infermi, molto ricercato per le confessioni, perché zelante, saggio e prudente. “Carissimi amici e amiche, che bell'esempio da seguire ci ha lasciato Fra Galvão!” ha esclamato il Papa nell’omelia sottolineando l’attualità delle sue parole, ed ha proseguito: “Il mondo ha bisogno di vite limpide, di anime chiare, di intelligenze semplici, che rifiutino di essere considerate creature oggetto di piacere. È necessario dire no a quei mezzi di comunicazione sociale che mettono in ridicolo la santità del matrimonio e la verginità prima del matrimonio. È proprio ora che ci è data nella Madonna la miglior difesa contro i mali che affliggono la vita moderna; la devozione mariana è la sicura garanzia di protezione materna e di tutela nell'ora della tentazione”.
Infine Benedetto XVI ha deposto nelle mani santissime della Senhora Aparecida la vita dei sacerdoti e dei laici consacrati, dei seminaristi e di tutti coloro che sono chiamati alla vita religiosa, ed ha rilanciato a tutti l'invito "Siate santi, come io sono santo" (Lv 11, 44), “nella convinzione che la santità non solo è possibile ma anche necessaria ad ognuno nel proprio stato di vita, per svelare al mondo il vero volto di Cristo, nostro amico!” (S.L.) (Agenzia Fides 12/5/2007; righe 39, parole 565)


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