AFRICA/MOZAMBICO - “No all’aborto, sì alla vita”: Nota Pastorale dei Vescovi del Mozambico di fronte ad una situazione allarmante

venerdì, 11 maggio 2007

Maputo (Agenzia Fides)-“Una situazione allarmante”. Così i Vescovi del Mozambico esprimono la loro profonda preoccupazione per la diffusione dell’aborto e per una sua possibile liberalizzazione, nella Nota Pastorale, intitolata “Sì alla vita e no alla morte, contro l’aborto provocato” pubblicata al termine della loro Assemblea Ordinaria (vedi Fides 9 maggio 2007). Nel documento, inviato all’Agenzia Fides, si delinea un quadro preoccupante: aumento dei neonati abbandonati nella spazzatura, degli aborti assistiti negli ospedali e di quelli eseguiti privatamente, spesso su istigazione della famiglia che non vuole avere una “figlia disonorata”.
Suscita particolare preoccupazione inoltre il dibattito sulla completa liberalizzazione, legalizzazione e depenalizzazione dell’aborto. Un dibattito, sottolineano i Vescovi, ispirato da una serie di atti internazionali: la Conferenza di Vienna sui Diritti Umani; la Conferenza del Cairo sulla Popolazione del 1994; la Conferenza di Pechino sulla donna del 1995; la Piattaforma d’Azione di Pechino del 2005 che tutela i diritti alla salute riproduttiva della donna. Ma è soprattutto il cosiddetto “Protocollo di Maputo” (vedi Fides 26 gennaio 2006) adottato dalla Sessione Ordinaria dell’Unione Africana che si era tenuta nella capitale mozambicana nel 2003, a ispirare i sostenitori della liberalizzazione dell’aborto. La Nota ricorda che il Mozambico è uno dei 15 dei 53 Stati africani che hanno ratificato il Protocollo il cui articolo 14 riconosce apertamente il diritto della donna all’aborto.
I Vescovi, pur riconoscendo gli aspetti positivi del Protocollo, lamentano il fatto che la sua ratifica da parte del Parlamento mozambicano è avvenuta “senza una precedente divulgazione del testo in modo da rendere possibile un dibattito sul suo contenuto”.
L’art. 14 del Protocollo, secondo la Nota, è contrario alla multisecolare tradizione africana e mozambicana di rispetto e amore per la sacralità della vita umana, oltre ad essere in contrasto con la dottrina cristiana, espressa nel Catechismo della Chiesa cattolica, nei documenti Conciliari e nell’Esortazione post sinodale “Ecclesia in Africa”.
“Esortiamo i nostri fedeli, i nostri concittadini, in particolare coloro che sono investiti dell’autorità, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a riflettere seriamente sulla necessità urgente di difendere la vita di tutti i componenti del popolo mozambicano, sia quelli già in vita sia i nascituri, gli e gli altri seriamente minacciati nella loro esistenza, ora dal flagello del AIDS/HIV, ora dalle diverse malattie endemiche e da un aumento delle pratiche abortive. No all’aborto, sì alla vita” conclude la Nota. (L.M.) (Agenzia Fides 11/5/2007 righe 34 parole 412)


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