ASIA/IRAQ - Nuovo appello dei leader cristiani iracheni: “Protezione da Al-Qaeda”

venerdì, 11 maggio 2007

Baghdad (Agenzia Fides) - I cristiani sono un obiettivo di Al-Qaeda in Iraq. Per questo urge protezione dal terrorismo: è il rinnovato appello lanciato dai Patriarchi delle due antiche Chiese cristiane in Iraq, la Assira e la Caldea, a governo del premier Nuri al-Maliki e al Parlamento di Baghdad. Il testo chiede l’impegno del governo per difendere i cittadini cristiani dalle crescenti minacce subite da parte dei gruppi armati integralisti sunniti, legati al braccio iracheno di Al-Qaeda. Nel comunicato, il Patriarca Assiro, Mar Dinka IV, e quello di Babilonia dei Caldei, Emmanuel Delly, hanno rinnovato la forte denuncia che “i cristiani sono vittime di ricatti, rapimenti e trasferimenti forzati in numerose zone dell'Iraq”.
Secondo i due leader religiosi, i cristiani sono costretti a scegliere fra tre possibilità: “Convertirsi all'Islam, cosa che molte donne sono state costrette a fare; pagare il tributo a questi gruppi armati; abbandonare le loro abitazione senza portare nulla con sé”.
Le violente pressioni contro i cristiani iracheni da parte dei seguaci di Al-aeda, dicono i leader, avvengono soprattutto a Baghdad e a Mossul, nel nord dell'Iraq, ma si avvertono in particolare a Dora, un sobborgo di Baghdad, da dove decine di famiglie sono fuggite in zone più sicure.
“Noi chiediamo ai responsabili del governo iracheno e ai capi religiosi sciiti e sunniti di fermare le violenze e le persecuzioni nei confronti dei cristiani, e che facciano di tutto perchè gli iracheni possano tornare a vivere insieme nella casa comune come una sola famiglia, in amore, pace e senza paura”, dice l’appello.
Le parole dei Patriarchi sono state raccolte da Gregorios Yohanna Ibrahim, Vescovo siro-ortodosso di Aleppo, che ha dichiarato: “L’emigrazione forzata dei cristiani è terribile e non accettata nè dall’Islam, nè dal Cristianesimo. Tutto ciò fa pensare che ci sia un piano preciso teso a minare l’unità nazionale irachena, il mosaico culturale, religioso ed etnico formato da tutti i suoi cittadini”. “Come responsabili e come uomini di fede - Patriarchi, Vescovi e sacerdoti - abbiamo il dovere di essere a fianco dei fedeli, agli uomini di Dio, a coloro che lavorano per il bene del paese. Chiediamo a Dio di allontanare queste difficoltà e questo dolore dalla regione, di dissolvere le nuvole e riportare la pace nel nostro amato Iraq perchè i suoi cittadini di ogni religione, etnia e cultura possano tornare a convivere pacificamente”. (PA) (Agenzia Fides 11/5/2007 righe 28 parole 289)


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