VATICANO - “Artefici di un modo nuovo di guardare alla vita”. La cura psicologica e pastorale dopo l’aborto”. Conferenza promossa dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per la presentazione del “Progetto Rachel”

venerdì, 11 maggio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Una delle piaghe più gravi della nostra società è quella dell’aborto, sulla quale si corre il rischio di non ritenerla neppure più un problema, considerandola in modo distaccato e rassegnato. Si dimenticano in questo modo non soltanto i bambini non nati, vittime principali e innocenti, ma anche le madri che, anche sotto la pressione di tanti condizionamenti sono arrivate a prendere una decisione, talvolta sofferta e sempre dolorosa.
Con la consapevolezza di tutte le conseguenze drammatiche e del dovere pastorale da parte della Chiesa di proporre un itinerario di conversione e di ripresa, è stata organizzata la Conferenza “Artefici di un modo nuovo di guardare alla vita”. La cura psicologica e pastorale dopo l’aborto” che si terrà martedì 15 maggio 2007 alle ore 17, presso l’Auditorium del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma.
Con questo incontro il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, insieme con l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana, e in collaborazione con la Confederazione Italiana dei Consultori Familiari d’Ispirazione Cristiana (ONLUS) e con l’Unione dei Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali (UCIPEM), presenta il “Progetto Rachel”: una proposta di cura psicologica e pastorale dopo l’aborto.
Si tratta di un servizio di cura psicologica e pastorale post-aborto della Chiesa Cattolica. Fondato nel 1984 nell’Arcidiocesi di Milwaukee da Victoria Thorn, attualmente è diffuso in più di 140 Diocesi degli Stati Uniti. Questo servizio, a base diocesana, è composto da una rete di sacerdoti, direttori spirituali e terapisti con formazione specifica, che forniscono un’assistenza personale a coloro che tentano di superare le conseguenze dell’aborto. Il “progetto Rachel” fornisce un aiuto confidenziale e qualificato ad ogni persona che vi si avvicini. Nato all’interno della Chiesa Cattolica, esso è aperto a chiunque si trovi in difficoltà per le conseguenze di un aborto: donne e uomini, genitori, fratelli, amici e altre persone la cui vita è stata ferita dal dramma dell’aborto.
Informazioni all’Ufficio Eventi del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II (eventi@istitutogp2.it / Tel: 0669895508 / Fax: 0669886103).
(AP) (11/5/2007 Agenzia Fides; Righe:29; Parole:349)


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