ASIA/BANGLADESH - Muhammad Yunus rinuncia all’impegno politico: sempre in fase distallo la situazione politica nel paese, diviso tra fazioni politiche opposte, governato dai militari

martedì, 8 maggio 2007

Dacca (Agenzia Fides) - Muhammad Yunus ha deciso di non proseguire nel suo impegno politico. L’inventore del sistema del microcredito, insignito nel 2007 con il Premio Nobel per la Pace, ha rinunciato a formare un partito che potesse candidarsi alle elezioni e costituire una valida alternativa alle due formazioni esistenti attualmente in Balgladesh. La mossa spegne l'entusiasmo di molti che speravano in un cambiamento radicale dell'ambiente politico, grazie all'introduzione di un elemento nuovo che potesse dare una scossa e ricondurre il paese sulla via di uno sviluppo economico e sociale, oltre che di una pacificazione nazionale. Sulla scena politica bengalese restano dunque i due principali partiti e leader politici: l'Awami League di Sheikh Hasina; il Bangladesh Nationalist Party di Khaleda Zia.
In una lettera aperta ai suoi sostenitori, riuniti nel movimento fondato da Yunus, “Nagarik Shakti” (“Potere dei cittadini”), Yunus ha giustificato la sua decisione affermando di “aver visto quelli che all'inizio mi avevano incoraggiato perdere gradualmente il loro entusiasmo”. Yunus aveva annunciato la decisione di scendere in campo in politica attivamente lo scorso mese di gennaio, dopo l'imposizione dello stato di emergenza da parte del governo “ad interim”, sostenuto dai militari. L’obiettivo dichiarato era creare una alternativa alle due forze politiche bengalesi e cercare di scuotere lo stallo in cui da mesi versa la nazione. Nel suo programma politico c’era soprattutto la lotta alla corruzione che domina la vita del Bangladesh.
Le leader dei due principali partiti politici, Khaleda Zia del BNP (che ha accettato di andare in esilio in cambio della liberazione dal carcere dei figli) e Sheikh Hasina Wajed della Awami League (accusata dell'omicidio di quattro persone avvenuto nel corso di alcune manifestazioni nell'ottobre 2006), sono eredi di due “dinastie politiche” e si sono alternate alla guida del paese sin dal 1991.
Attualmente, in attesa di elezioni che erano state pianificate per il 22 gennaio e che invece sono state rinviate alla fine del 2008, governa un esecutivo militare guidato da Fakhruddin Ahmed, che ha deciso di sospendere le elezioni “fino a quando la battaglia alla corruzione nel paese non sarà vinta”. Con Zia fuori gioco e la decisione del premio nobel Yunus di non entrare in politica, Hasina ha molte più possibilità di ritornare a guidare il paese. (PA) (Agenzia Fides 8/5/2007 righe 28 parole 269)


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