ASIA/INDIA - Torna alla Casa del Padre Suor Carmelita, la “Madre Teresa delle carceri indiane”

lunedì, 7 maggio 2007

Bangalore (Agenzia Fides) - “L’angelo dei detenuti” è tornato in cielo. Commozione e preghiera nella Chiesa indiana e in tante carceri della nazione per la scomparsa di Suor Carmelita, religiosa della Congregazione di Sant’Anna, conosciuta in tutto il paese come la “Madre Teresa delle prigioni” per il suo lavoro instancabile di conforto, consolazione, assistenza ai detenuti. La suora è scomparsa il 1° maggio all’età di 73 anni, consumata da un male incurabile.
Pur vivendo a Bangalore, suor Carmelita visitava e intratteneva contatti con numerosi istituti di rieducazione, sparsi in tutto il paese. Ha difeso con forza infaticabile i diritti e la dignità dei detenuti anche a livello legislativo, facendosi promotrice di petizioni e progetti di legge per migliorare le condizioni di vita dei prigionieri.
Spesso i detenuti richiedevano specificamente la sua presenza, per confidarle i loro problemi, chiedere assistenza e conforto, iniziare un percorso di rieducazione umana e un cammino spirituale. Il suo lavoro era basato sull’ascolto, diceva suor Carmelita, e solo così poteva fornire la giusta consulenza psicologica e spirituale a ogni detenuto. Spesso la religiosa era anche in contatto con le loro famiglie e con gli avvocati: in tal modo ha contribuito a risolvere numerosi casi e questioni legate alla detenzione, aiutando oltre 1.200 detenuti a riacquistare la libertà materiale, oltre ad aver accompagnato diverse migliaia di persone in prigione a uno stato di libertà interiore, grazie alla riscoperta del rapporto con Dio e al dono della fede.
Il suo, dicono le consorelle e i fedeli, è stato un fulgido esempio di servizio alla vita del fratello povero, disperato, emarginato, in cui la religiosa riconosceva Gesù Cristo. Nel suo ministero ricordava sempre la frase di Gesù: “Ero detenuto e siete venuti a farmi visita”. (PA) (Agenzia Fides 7/5/2007 righe 26 parole 268)


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