AMERICA/MESSICO - Anche se un governo depenalizza l'aborto, questo continuerà ad essere un crimine abominevole e sarà sempre vigente il comandamento di Dio ‘Non uccidere’: i Vescovi di Oaxaza sulla depenalizzazione dell'aborto durante le prime 12 settimane di gestazione

mercoledì, 25 aprile 2007

Città del Messico (Agenzia Fides) - Senza prendere in considerazione la richiesta di un referendum presentata da più di 76 mila cittadini, l'Assemblea Legislativa del Distretto Federale (ALDF) ha approvato il 24 aprile la proposta di riforma al Codice Penale che contempla la depenalizzazione dell'aborto durante le prime 12 settimane di gestazione. La nuova legge, approvata con 46 voti a favore, 19 contrari ed una astensione, contempla la riduzione delle pene per le donne che decidano di interrompere la gravidanza dopo il termine delle dodici settimane.
Nella stessa sessione l'Assemblea Legislativa ha approvato anche una serie di cambiamenti nella Legge Sanitaria locale secondo cui le istituzioni sanitarie pubbliche della città dovranno rispondere alle richieste di interruzione della gestazione da parte delle richiedenti, e obbliga il Governo a promuovere la salute sessuale ed i diritti riproduttivi, come la maternità e paternità responsabile.
Affinché la legge possa entrare in vigore, dovrà essere promulgata in primo luogo dal sindaco della capitale messicana, Marcelo Ebrard. In questo modo la città si aggiungerebbe a Cuba, Guayana e Porto Rico, che sono per il momento gli unici luoghi in America Latina e nei Caraibi che permettono questa opzione.
Un giorno prima della votazione, i Vescovi di Oaxaca hanno pubblicato un comunicato nell’intento di chiarire alcuni aspetti e rispondere ad alcune domande che si usano come pretesto per giustificare e promuovere condotte contrarie alla vita. Nella società messicana infatti questo dibattito sta provocando confusione, divisione e confronto acceso. I Vescovi ricordano che "benché un governo depenalizzi l'aborto, questo continuerà ad essere un crimine abominevole e seguirà ad essere vigente il comandamento di Dio: ‘Non uccidere’. Le alternative per la soluzione di questo problema dovranno ricercarsi nell’intensificare gli sforzi tesi a migliorare la salute e l'educazione autentica e completa".
Da parte sua, l'Arcivescovato di Mexico ha affermato che per il momento non ci saranno dichiarazioni pubbliche sulla risoluzione, fino a quando il Consiglio Episcopale non la avrà valutata alla luce del Vangelo e avrà consultato vari esperti sulle conseguenze morali delle riforme che si intendono attuare. (RG) (Agenzia Fides 25/4/2007; righe 27, parole 346)


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