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Abuja (Agenzia Fides)- Il candidato del partito al potere (People’s Democratic Party, PDP del Presidente uscente Olusegun Obasanj), Umaru Yar'Adua, è stato dichiarato vincitore nelle elezioni presidenziali nigeriane del 21 aprile (vedi Fides 23 aprile 2007). Secondo la Commissione Elettorale nazionale Yar'Adua ha ottenuto 24.638.063 voti e i suoi diretti concorrenti, Muhammadu Buhari, candidato dell’ANPP (All Nigeria Peoples Party), e il Vicepresidente Atiku Abubakar, dell’Action Congress, hanno ottenuto rispettivamente 6.605.299 e 2.637.848 voti.
Una vittoria però contestata dai partiti dell’opposizione che chiedono l’annullamento del voto e la ripetizione della consultazione elettorale. Oltre ai brogli, denunciati dagli osservatori internazionali e locali, l’opposizione contesta il clima di violenza nel quale si sono tenute le elezioni. Secondo i rappresentanti dell’Unione Europea, “almeno 200 persone, tra cui poliziotti e candidati” sono state uccise durante le violenze elettorali. Un bilancio giudicato dall’Unione Europea “inaccettabile”.
Nonostante l’invito alla calma rivolto dal neoeletto Presidente, sono esplose violente proteste, in particolare nella città di Kano, nel nord della Nigeria, dove dimostranti sono scesi per le strade incendiando copertoni, e sono stati dispersi dalla polizia con i gas lacrimogeni.
Yar'Adua è originario della regione del Delta, nel sud, dove sono concentrate le risorse petrolifere del Paese. Gli abitanti locali hanno invece mostrato la speranza che l’ascesa al potere di un loro rappresentante possa portare miglioramenti alle loro condizioni di vita. Le rendite delle risorse petrolifere locali infatti sono state utilizzate solo in minima parte nella regione e gli enormi proventi sono stati dispersi dalla corruzione dilagante nel Paese. Al di là delle differenze regionali è la corruzione il vero problema che dovrebbe unire, e non dividere, i nigeriani. (L.M.) (Agenzia Fides 24/4/2007 righe 27 parole 286)
