AMERICA/EL SALVADOR - La Chiesa Cattolica non è favorevole allo sfruttamento delle risorse minerarie del paese: lo impoverirebbero e lo danneggerebbero

martedì, 24 aprile 2007

San Salvador (Agenzia Fides) - “I progetti che prevedono lo sfruttamento del settore minerario portano poco sviluppo e molti danni ambientali, economici e sociali”, ha recentemente dichiarato la Caritas di El Salvador.
Con questa dichiarazione l’organizzazione di sostegno comunitario della Pastorale Sociale della Chiesa Cattolica conferma la posizione adottata alcuni mesi fa dalla Conferenza Episcopale del Paese, che richiedeva alle autorità governative di negare i permessi per lo sfruttamento del sottosuolo richiesti da diverse compagnie minerarie.
“Riteniamo che il settore minerario non sia conveniente per il paese, a causa dei danni che provoca”, ha detto l’Arcivescovo di San Salvador, Mons. Fernando Sáenz Lacalle, presidente della Conferenza Episcopale. Il direttore nazionale della Caritas, mons. Luis Fernando Trujillo, ha poi dichiarato che prossimamente verrà pubblicata una risoluzione ufficiale della massima autorità ecclesiale, che dovrà essere accettata da tutto il clero.
“Abbiamo organizzato questo evento per rafforzare le nostre considerazioni ed esprimere meglio le nostre motivazioni del rifiuto per il settore minerario”, ha detto mons. Trujillo, rivolgendosi all’assemblea riunita per gli impatti al settore. Al dibattito hanno preso parte rappresentanti della compagnia canadese Pacific Rim, del Centro di Ricerca sull’Investimento e sul Commercio (CEICOM) e delle comunità interessate, specialmente di Cabañas e Chalatenango.
Le attività in discussione porterebbero danni irreversibili all’ecosistema e alle comunità, mettendo in grave pericolo le risorse idriche, a causa dell’uso di materiali tossici come il cianuro.
Secondo i ricercatori del CEICOM, l’acqua inquinata dai residui tossici reca danno non solo alla salute delle persone, ma pregiudica anche le attività per la sopravvivenza della popolazione e genera conflitti nelle comunità. Si sono opposte alla realizzazione di questi progetti perfino organizzazioni vicine al Governo, come la Commissione Nazionale per lo Sviluppo, perchè ritenute incompatibili con lo sviluppo del paese e con la tutela dell’ambiente.
Fino ad oggi, il Ministero dell’Economia ha concesso oltre 30 licenze a 21 compagnie canadesi, statunitensi e australiane che vogliono estrarre oro, argento e altri minerali preziosi dal sottosuolo salvadoreño. (AP) (24/4/2007 Agenzia Fides; Righe:32; Parole:340)


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