AMERICA/MESSICO - I Vescovi del Messico chiedono di sostenere la stima per la vita umana fin dal suo inizio e lanciano una crociata nazionale per la pace e la giustizia in risposta all’attuale clima di violenza

sabato, 21 aprile 2007

Città del Messico (Agenzia Fides) - I Vescovi del Messico durante i lavori della loro Assemblea Plenaria, hanno pubblicato diversi comunicati nei quali mostrano la loro preoccupazione per il dramma dell'aborto, attualmente in fase di dibattito nel paese, per la spirale crescente di violenza e di disfacimento sociale generale, e ricordano l’importanza dell’ormai prossima V Conferenza Generale del CELAM.
“In difesa dei più piccoli” è il titolo del comunicato attraverso il quale i Vescovi intendono condividere con il popolo messicano la “grave preoccupazione sul tema della vita”, esortando alla sua difesa. "Viviamo giorni di costanti iniziative, dichiarazioni e misure concrete per la protezione dei diritti umani" affermano i Vescovi, tuttavia nonostante tutto ciò “ci stiamo lasciando invadere da modi di pensare e di agire che continuano a configurare una cultura della morte", per mezzo di "norme legali che pretendono di consacrare principi contrari al diritto fondamentale alla vita". Ricordano inoltre che "nessuna motivazione, per legittima che sembri, giustifica l'aborto direttamente provocato". "È la scienza - continuano i Vescovi - che conferma che ancor prima di nascere, l'essere concepito è una persona, e soggetto di un pieno ed inalienabile diritto alla vita. Perciò la società ha il dovere di proteggerlo adeguatamente". “Autorizzando l'aborto, - continuano i Vescovi - lo Stato introdurrebbe il principio che legittima la violenza contro l'innocente indifeso e, pertanto, rinuncerebbe a difendere il diritto dei più deboli, cessando di essere ‘Stato di Diritto’ per trasformarsi in uno Stato della legge del più forte”. I Vescovi lanciano un appello a tutta la società, affinché "custodisca e trasmetta i grandi valori dell'uomo e sostenga nella coscienza del paese la stima per la vita umana fin dalla sua origine".
Nel comunicato titolato "Credere in Dio è optare per la vita", i Vescovi esprimono la loro preoccupazione per la violenza ed il crimine organizzato, il commercio di droghe, la corruzione, il terrore della violenza, la corsa ad armarsi. "Questi peccati - afferma il comunicato - manifestano una profonda crisi dovuta alla perdita del senso di Dio", dovuta alla separazione tra la fede che professano i cattolici e la vita quotidiana. Allo stesso tempo i Vescovi ringraziano tutte le persone che mettono a rischio la vita per la sicurezza del paese, chiedono a tutti i cristiani del Messico di "non attendere da altri le soluzioni a questi problemi, perché dipendono da tutti", invitano quanti sono implicati nel narcotraffico ad iniziare un cammino di conversione verso Dio. "Proponiamo una cultura della vita - chiedono - ancorata al rinvigorimento della famiglia come nucleo di coesione sociale, trasmettitrice di valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi. Invitiamo le organizzazioni civili ed imprenditoriali, le istituzioni educative, i mezzi di comunicazione i protagonisti della politica, ad unire gli sforzi in una Crociata Nazionale per la pace e la giustizia". (RG) (Agenzia Fides 21/4/2007; righe 32, parole 461)


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