EUROPA/SVIZZERA - Entro due anni verrà eradicata l’antica malattia parassitaria detta del “verme di Guinea”

lunedì, 2 aprile 2007

Ginevra (Agenzia Fides) - La dracunculiasi, filaria di Medina o verme di Guinea, è una malattia tropicale dimenticata che colpiva, nei primi anni ‘80, 3-5 milioni di persone all'anno in tutto il mondo. Ora sembra che si stia arrivando alla sua totale eradicazione. Dal 1996, infatti, sono stati segnalati solo circa 150 mila casi, per lo più dal Sudan, fino agli 11 mila riportati nel 2005. Oggi, il numero si è ridotto a 25 mila in 9 paesi.
Ai primi di marzo, nel corso del VI Incontro dell’International Commission for the Certification of Dracunculiasis (Guinea Worm Disease) Eradication, oltre dodici paesi sono stati dichiarati “liberi” dal Verme di Guinea.
Lorenzo Savioli, Direttore della Commissione delle Malattie Tropicali Dimenticate dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che dall’istituzione nel 1995, la Commissione ha dichiarato liberi dal Verme di Guinea 180 paesi.
Obiettivo della Commissione è quello di eradicare completamente la malattia da tutto il mondo entro il 2009. Le campagne di eradicazione finora avanzate sono state molto efficaci e hanno portato a una riduzione dell'incidenza del 99,5%. La distribuzione geografica della malattia è oggi limitata alle regioni del Golfo di Guinea e del Sahel (dove si concentra la maggior parte dei casi), alla penisola Arabica e ad alcune zone del sub-Continente Indiano.
La malattia è tipicamente endemica in zone semi aride con scarsa disponibilità di acqua potabile e nei villaggi dell’Africa subsahariana. Il verme si propaga attraverso l’acqua inquinata. La trasmissione è stagionale e si concentra nella stagione secca nelle regioni più umide, quando l'acqua scarseggia, e nella stagione delle piogge nelle zone desertiche, quando l'acqua è disponibile. Gli effetti della malattia sono invalidanti, e le vittime rimangono costrette in un ciclo di sofferenza e povertà. Solitamente lamentano gravi ulcere, di solito agli arti inferiori.
Tra le varie forme di prevenzione, la principale è l’utilizzo di acqua potabile, bisogna inoltre evitare che le persone contagiate, per trarre sollievo, immergano la parte colpita in acque inquinate, intensificare l’educazione e l’informazione sanitaria, disinfettare le acque.
(AP) (2/4/2007 Agenzia Fides; Righe:29; Parole:347)


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