AFRICA/MOZAMBICO - 100 morti e quasi 500 feriti: è il tragico bilancio dell’esplosione della polveriera di Maputo. Il Santo Padre prega per le vittime

lunedì, 26 marzo 2007

Maputo (Agenzia Fides)- L’esplosione del deposito di munizioni nei pressi dell’aeroporto di Maputo, capitale del Mozambico (vedi Fides 23 marzo 2007), ha causato 100 morti e 492 feriti. Altre 200 persone hanno perso la casa. Un bilancio tragico per un Paese che vuole mettersi definitivamente alle spalle i lutti della guerra civile del 1975-1992, ma che è ancora perseguitato da quel passato doloroso.
Ieri, domenica 25 marzo, in tutte le chiese del Paese si è pregato per le vittime. Papa Benedetto XVI ha inviato un telegramma all’Arcivescovo di Maputo, Mons. Francisco Chimoio, nel quale esprime il suo cordoglio per la tragedia dell’esplosione nell'arsenale militare e assicura la preghiera e la sua “vicinanza spirituale” alle vittime e ai loro familiari. Il Santo Padre chiede anche che sia fornita “la necessaria assistenza” in questo momento di prova a quanti necessitano di cure.
L’arsenale esploso conservava vecchie munizioni risalenti agli anni ’70 e ’80, accumulate durante le fasi più acute della guerra civile tra il FRELIMO (Fronte di Liberazione Mozambicano) e la RENAMO (Resistenza Nazionale Mozambicana). Un’eredità che, assieme alla mine lasciate inesplose sul terreno, ancora condiziona il futuro delle giovani generazioni che hanno avuto la fortuna di non aver conosciuto l’orrore della guerra.
Il Mozambico piange i suoi morti e nello stesso tempo montano le polemiche per quel deposito di armi, circondato da una baraccopoli che è cresciuta a dismisura. La popolazione si chiede quali erano le condizioni di sicurezza della struttura e se è bastata l’ondata di caldo (38-39 gradi centigradi) di questi giorni a provocare l’esplosione, e perché le ormai obsolete e pericolose munizioni non erano state distrutte o comunque trasferite in un luogo più adatto. Il governo ha decretato 3 giorni di lutto nazionale e ha nominato una commissione di inchiesta indipendente.
(L.M.) (Agenzia Fides 26/3/2007 righe 27 parole 326)


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