AFRICA/ANGOLA - 24 marzo: Giornata mondiale di lotta alla tubercolosi. Medici con l’Africa Cuamm in prima linea nella lotta alla malattia in Angola con un intervento che interessa l’intero paese

venerdì, 23 marzo 2007

Roma (Agenzia Fides) - La tubercolosi è un problema globale, ma costituisce un’emergenza per l’Africa. Una malattia prevenibile e curabile che provoca ogni anno circa due milioni di morti. Di questi, il 98% si concentra nei paesi in via di sviluppo. E’ una tragedia del tutto paragonabile a quella dell’Aids. Secondo l’ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la malattia continua ad uccidere 4.400 persone al giorno nel mondo.
Circa ¼ delle morti sono dovute a tubercolosi associata ad Hiv, la grande maggioranza delle quali si concentra in Africa; degli 8,8 milioni di nuovi casi all’anno, l’80% si registrano in 22 “Paesi ad alta incidenza” (di questi 22 paesi, 9 sono in Africa). È la malattia della povertà per eccellenza ed è essa stessa causa della povertà. Gli esperti lo chiamano “il circolo vizioso povertà-malattia-povertà”.
In occasione della Giornata mondiale di lotta alla tubercolosi, Medici con l’Africa Cuamm presenta i risultati dell’intervento a supporto del Programma Nazionale di controllo della Tbc in Angola, a un anno e mezzo dal suo avvio.
L’intervento coinvolge 11 delle 18 province, con l’85% della popolazione e il 95% dei casi. L’obiettivo è quello di incrementare la diagnosi e la cura della malattia. Concretamente significa aprire nuovi centri di diagnosi, attrezzare nuovi laboratori, formare gli infermieri per i centri di trattamento, preparare il laboratoristi, sensibilizzare la popolazione locale. L’intervento punta molto sulla formazione, a partire dalla direzione generale, affiancando il personale, preparando i contenuti, il materiale di formazione per i corsi e definendo i programmi di supervisione nelle province. Oltre a questo, anche la formazione del personale che lavora nelle province. Ogni provincia ha un supervisore, responsabile delle attività della Tbc e un laboratorista responsabile del controllo della qualità dei laboratori periferici. Non manca la formazione degli infermieri Dot (Trattamento a osservazione diretta), che somministrano la terapia, e dei laboratoristi che lavorano nei centri periferici.
Quest’anno il Cuamm ha già fatto corsi con circa 298 partecipanti provenienti da tutte le province. Inoltre, molto spazio è dato all’attività di supervisione e ogni trimestre viene fatta una visita in ciascuna provincia, da parte di un medico dell’organizzazione e un responsabile della direzione regionale.
Per i medici del Cuamm la formazione non è solo trasferire una professionalità tecnica, ma anche un’etica del lavoro, della professione che deve essere sviluppata nel momento formativo. (AP) (23/3/2007 Agenzia Fides; Righe:35; Parole:412)


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