AFRICA/BOTSWANA - La povertà persiste nonostante la crescita economica del paese. Si teme che, entro il 2015, la situazione possa peggiorare rispetto agli anni Novanta

giovedì, 22 marzo 2007

Gaborone (Agenzia Fides) - Nonostante l’alto tasso di crescita economica registrato negli ultimi venti anni, in Botswana nel 2015 ci sarà gente che vivrà con meno di un dollaro al giorno, anche se sono stati fatti significativi passi avanti per ridurre il numero di persone colpite dalla fame.
La media della crescita economica nel paese è stata di oltre il 7 per cento negli ultimi 20 anni. Tuttavia, secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), il 47% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, con un dollaro al giorno, e la metà delle donne capofamiglia vivono con meno di un dollaro al giorno.
In un recente rapporto, l’UNDP dichiara ottimisticamente che il Botswana sta mostrando una potenziale ripresa economica che aumenterà gli standard di vita, dimezzando la popolazione affamata entro il 2015. Secondo l’Ufficio Statistico del Botswana, il tasso dei bambini sotto peso è diminuito dal 17% al 13% tra il 1996 e il 2000. Nello stesso periodo, il numero dei bambini con meno di cinque anni di età, troppo magri per la loro età, è calato dall’11 al 5 per cento, e quello dei bambini con meno di cinque anni dal 29 al 23 per cento. Ma la situazione non è cambiata, molta gente nelle zone rurali vive ancora emarginata ed ignorata.
“Il progresso è lento”, ha detto David Morwang del Villaggio SOS per i Bambini, un orfanotrofio che si trova a Tlokweng, un piccolo villaggio a pochi chilometri ad ovest di Gaborone.
Le autorità non hanno ancora attuato strategie per l’integrazione delle comunità rurali più povere nell’economia principale. Questo punto di vista è condiviso dall’Unione Europea (EU) nel suo rapporto “EU Strategy For Africa” pubblicato a febbraio del 2006. Il documento identifica il Botswana come uno dei paesi in cui i poveri sono particolarmente emarginati.
Secondo l’UNDP, il 20% della popolazione più povera guadagna solo il 4% del reddito nazionale totale, mentre il 20% di quelli più ricchi guadagna almeno il 60%. Il tasso di disoccupazione è ancora troppo alto, almeno il 16%. (AP) (22/3/2007 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:365)


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